Cantello ha due nuovi cittadini onorari: Beppe Marotta e don Franco Gallivanone

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Beppe Marotta, il sindaco Chiara Catella e mons. Franco Gallivanone

CANTELLO – Due cittadini illustri in più per Cantello: dopo Amalia Ercoli Finzi, che aveva ricevuto il riconoscimento lo scorso novembre, il Comune guidato dal sindaco Chiara Catella ha consegnato la cittadinanza onoraria ad altri due personaggi di spicco. L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta e il vicario episcopale mons. Franco Gallivanone sono stati gli ospiti d’onore di questa mattina, sabato 13 aprile (nel video qui sotto le interviste).


Marotta e il legame con Cantello

Per Marotta il rapporto con Cantello è di lunga data, come ha ricordato lui stesso. «All’inizio degli anni ’80 ero dirigente del Varese Calcio e Ligurno era la sede ufficiale dei ritiri pre-partita e precampionato: ho vissuto tanti anni alla Madonnina. L’altro aspetto che mi lega a Cantello è che qua si è insediata una parte della mia famiglia: mio fratello ha deciso di prendere residenza qui e oggi ci sono ancora i miei nipoti». Un forte legame affettivo e famigliare che è rimasto negli anni: recentemente è stato protagonista in paese in occasione del Premio Cantello, iniziativa dedicata allo sport rilanciata dall’amministrazione nel 2021, condividendo lo spirito educativo e formativo nei confronti dei più giovani. Proprio a loro dedicherà il suo futuro una volta che terminerà il suo contratto con l’Inter nel 2027. «Vorrei proseguire nel mondo dello sport e dedicarmi ai giovani, con l’obiettivo che lo sport possa essere praticato da tutti».

Restituire al territorio

Marotta e Gallivanone hanno risposto alle domande dei bambini e ragazzi di Cantello. «Io a questo territorio, a Cantello e in più generale alla provincia di Varese devo essere riconoscente – ha sottolineato l’ad dell’Inter ricordando i suoi inizi come raccattapalle nello storico Varese-Juventus 5-0 – se ho raggiunto livelli importanti nella mia vita lo devo proprio a quello che il territorio mi ha dato. E c’è un momento nella vita in cui bisogna restituire quello che si è avuto. Ad esempio in merito al fatto che Cantello abbia scelto di essere il paese dello sport mi sento di dare una mano come testimonial». E poi ancora: «Qui c’è l’espressione più autentica di uno dei valori più importanti come il senso di appartenenza, che c’è in un comune come in una squadra di calcio. Senza questo non c’è nulla». Alla domanda di un bambino sui consigli per il futuro don Gallivanone ha risposto di pensare meno al cellulare, e di usare più testa e riflessione. «Seguite le vostre passioni, ciò che vi agita e vi rende inquieti e instabili», ha aggiunto il comandante provinciale della Guardia di Finanza Crescenzo Sciaraffa, presente al tavolo al fianco dei due cittadini onorari e del sindaco. «Questi ragazzi saranno le prospettive future di questo territorio. La Guardia di Finanza crede fermamente nello sport come prospettiva per sviluppare coesione sociale e identità nazionale».

Marotta, Catella, Sciaraffa e Gallivanone

A Cantello gli inizi di don Franco

Anche don Franco Gallivanone ha ricordato il suo legame con Cantello: agli inizi dei suoi studi teologici, nell’anno pastorale 1977/1978, venne affidato proprio alla Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, allora guidata da don Giuseppe Parenti insieme al coadiutore don Sandro Longoni. Gallivanone fu il primo seminarista della storia della comunità di Cantello. In quell’anno di permanenza sul territorio nacquero rapporti umani oggi ancora vivi e saldi, che hanno contribuito alla crescita e alla formazione cristiana di molti cantellesi. Aneddoti e spaccati di quel periodo sono stati raccontati durante la mattinata dallo stesso Gallivanone, chea settembre 2023 si è insediato nell’incarico di vicario episcopale di Varese, nominato dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini. A chiudere la mattinata, prima della consegna degli attestati, il sindaco Chiara Catella, in un momento simbolico in vista della conclusione del suo mandato. «Sono stati cinque anni importanti e non avrei potuto scegliere persone migliori al mio fianco». Poi ha risposto ad una domanda posta da Beppe Marotta. «Quello che vorrei fare da grande? Non lo so con certezza, ma di sicuro c’è quello di continuare ad essere una persona appassionata». Quel che è già sicuro è che è alle prossime elezioni di giugno si ricandiderà e a sfidarla ci sarà l’ex alleato (e già sindaco) Gunnar Vincenzi. E in quel caso la partita non si giocherà su un campo sportivo, ma alle urne.

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