Festa Lega a Gemonio. Bossi: «Salvini ha preso un’altra strada. E sul Po eravamo tanti»

Umberto Bossi parla di 40 anni di Lega a Gemonio

GEMONIO – «Salvini? Lui ha ormai ha preso un’altra strada. Alla Lega serve una nuova leadership». Giorgetti può dare la spallata? «Giorgetti è uno bravo, ma non rispondo altrimenti lo massacrano». E il ricordo più bello di questi 40 anni? «Quando siamo andati tutti sul Po. Quanti eravamo? Non lo so. Tanti». Va a random a seconda delle domande della stampa Umberto Bossi. Il Senatur nella sua casa di Gemonio (oggi, sabato 13 aprile) ha appena incontrato i leghisti (quasi tutti ex) che sono venuti chiamati da Giuseppe Leoni e Roberto Castelli a festeggiare i 40 anni di Lega. Li ha salutati uno a uno: «Ho visto tanta gente che non vedevo da una vita». E dopo il saluto al suo, qui a Gemonio, piccolo popolo è uscito nel cortile per rispondere alle domande della stampa. Segnato nel fisico, affaticato nella parola, ma ancora lucido nella battuta.

Le parole del Senatur: «Domani niente festa a Varese»

«Serve una spallata per migliorare le cose anche nella sanità in Lombardia. La Lega all’inizio era un movimento più vicino al popolo – ha detto Bossi – la Lega di 40 anni fa aveva una base popolare. Noi abbiamo cominciato dal Comune di Varese. Io domani a Varese per i festeggiamenti con Salvini non ci sarò».

Il Po e l’ampolla

Non chiamateli reduci

Non chiamateli reduci se volete provocarli. A loro la parola piace perché si sentono custodi di un sogno, anzi di un’idea che non è tramontata nei loro cuori. I 100 fedelissimi autonomisti, indipendentisti e – dicono loro – «sempre leghisti, sempre fedeli a Umberto Bossi» si sono mossi dall’Umbria, qualcuno dal Veneto e dalla Lombardia. Un po’ pochini però, chiediamo a Dario Galli. Risposta secca: «Oggi mancano tutti quelli che hanno un posto grazie a Bossi. E non c’è nemmeno riconoscenza».

E insieme all’ex presidente della Provincia sono arrivati Giuseppe Leoni, Roberto Castelli («Padania libera», ha gridato al termine del suo intervento), Paolo Grimoldi, Modesto Verderio con Roberto Bernardelli del Grande Nord, il pavese Roberto Mura, Orietta Chiaravalli e il segretario della Lega Valbossa Cesare Bossetti, l’ex leghista Alberto Barcaro. Non è mancato anche Marco Reguzzoni, a lungo delfino bossiano e da un paio di giorni candidato forzista.

Il Padania libera di Castelli

Partenza dalla piazza della chiesa del centro di Gemonio, pochi metri a piedi per arrivare davanti alla case della Famiglia Bossi, Sull’asfalto ci sono ancora le scritte che omaggiano lì’Umberto, la moglie Manuela e Leoni. E poi dentro, a piccoli gruppi per un saluto e una foto ricordo.

Il giornale di Bernardelli

gemonio lega bossi – MALPENSA24