L’amaro lucano di Schlein e Conte (e Salvini)

In Basilicata stravince il centrodestra. Come previsto. Ma a un mese e mezzo dalle elezioni europee, è un’altra conferma locale che allontana l’effetto-Sardegna e il rilancio del campo largo ipotizzato dopo la vittoria della “grillina” Alessandra Todde sull’isola. Ma il perimetro “sui generis” delle coalizioni in campo – centrodestra con un candidato di Forza Italia sostenuto anche da Azione e Italia Viva da una parte, centrosinistra a trazione PD e M5S dall’altra – rende per certi versi poco probante la competizione in ottica nazionale. Anche perché l’affluenza alle urne inferiore al 50% conferma lo scarso appeal degli appuntamenti elettorali regionali slegati dalle tornate di respiro nazionale. Eppure qualche dato interessante lo si può cogliere.

Come detto, tutto abbastanza prevedibile alla vigilia. Centrodestra vincente con un divario ampio, 55-43 già dagli instant poll, 56% contro 42,7% con due terzi delle schede scrutinate. Il presidente uscente del centrodestra in quota Forza Italia, Vito Bardi, era sostenuto anche dai partiti del Terzo Polo (Azione e Italia Viva), mentre la coalizione del “campo largo” basata sull’asse tra PD e Movimento Cinque Stelle aveva palesemente eroso la propria credibilità (e un potenziale di consenso del 53% dato dalla somma dei candidati di centrosinistra e M5S nella precedente tornata del 2019) con un lunghissimo tira e molla sul candidato presidente, bruciando una serie di papabili come neanche Zamparini faceva con gli allenatori, prima di convergere sul nome di Piero Marrese. Terzo incomodo, praticamente ininfluente, il candidato di Volt Eustachio Follia, rimasto sotto all’1%.

Nelle dinamiche interne alle coalizioni, si conferma Fratelli d’Italia come primo partito, anche se solo con il 16% – in parte per effetto della moltiplicazione di liste tipica delle competizioni locale – e Forza Italia in forte crescita, vicina al 13% (dal 9% del 2019). In caduta libera la Lega di Salvini, che cinque anni fa aveva sfiorato il 20% e che stavolta si ferma al 7%, superata di qualche decimale nella coalizione sia da Azione di Calenda, che in Basilicata ha potuto contare sulla forza d’urto in termini di consensi della famiglia Pittella, sia dalla civica Orgoglio Lucano, che conta sull’appoggio di Italia Viva di Renzi. Sommando le liste moderate e centriste (c’è anche l’Udc), si arriva quasi al 34%, sul 56% ottenuto dalla coalizione che sostiene Bardi, più del doppio dei voti di Fratelli d’Italia. Sul fronte opposto, il Partito Democratico doppia il Movimento Cinque Stelle (14 a 7), ma con numeri che dimostrano una volta di più che l’alleanza Schlein-Conte in ottica di opposizione a Meloni & C. è una strada quasi obbligata, nonostante il putiferio in Puglia.

Morale della favola? Il centrodestra, almeno per ora, appare irraggiungibile, con Forza Italia, seppur “orfana” di Berlusconi, che si conferma in piena salute, a scapito della Lega, che pure mesi fa aveva accarezzato l’idea di un proprio candidato presidente a titolo di risarcimento per il cambio di candidato in Sardegna. Non solo, il primo vero test dell’ex Terzo Polo dei due litiganti Renzi e Calenda alleato con la destra che mostra un clamoroso successo, tale da rafforzare il campo moderato in funzione di arginare lo strapotere di Fratelli d’Italia. Un esperimento che potrebbe “ingolosire” al centro, con Forza Italia che scopre di non essere più il vaso di coccio stretto tra Meloni e Salvini, e quest’ultimo che al contrario rischia di diventare sempre meno decisivo con la Lega che continua a perdere terreno rispetto agli alleati. Al campo largo del centrosinistra invece non resta che leccarsi le ferite e recitare il “mea culpa”: il caos nella scelta del candidato presidente ha azzoppato la corsa della coalizione, e consegnare l’area moderata al centrodestra non sembra essere una buona idea. Ci sarà di che riflettere. Ma le tensioni sulla Puglia lasciano presagire che la strada sarà irta di difficoltà. Oltre alle Europee, incombono le altre tornate regionali da qui ad un anno: urge chiarire il perimetro del campo per non rimanere a terra.

basilicata elezioni regionali salvini – MALPENSA24