Pro Patria, le pagelle: boom Castelli, super Pitou, tutti in piedi per Fietta. La vecchia guardia fa acqua

TANTI I TIGROTTI DIETRO LA LAVAGNA

BUSTO ARSIZIO – Con una salvezza preziosa, sigillata però da un anonimo dodicesimo posto (a -5 dalla zona playoff, a + 3 sui playout), la Pro Patria ha chiuso in calando la stagione 2023/24, con ben 16 sconfitte sul groppone e addirittura 51 gol al passivo (solo il Fiorenzuola ha incassato più reti dei tigrotti). Una stagione insomma con più bassi che alti, ripensando all’anticalcio del girone d’andata, in cui l’obiettivo della permanenza in categoria è stato comunque centrato in anticipo e con (relativa) tranquillità, considerando le cinque battute d’arresto nelle ultime sette gare. Un finale che lascerà verosimilmente strascichi anche sul prossimo mercato, con una rivoluzione per certi versi inevitabile di una rosa che, al netto degli infortuni, ha reso meno del potenziale.

Promossi

Castelli 8: 13 gol, di cui ben 10 in un 2024 da incorniciare, hanno di fatto garantito la salvezza della Pro, consacrando l’ex enfant prodige dell’AlbinoLeffe – finalmente e meritatamente in doppia cifra – nel grande calcio.

Pitou 7.5: Per un intero girone è stato prigioniero del modulo, ma quando lo hanno (tardivamente) liberato dalle catene tattiche ha confermato che nel calcio i migliori devono sempre giocare. E lui, nonostante un fisichino penalizzante, resta un fuori categoria del pallone.

Fietta 7: Alla soglia dei 40 anni per l’eterno Gio – 465 presenze sempre e solo nei professionisti – forse è arrivato il momento del last dance. Non certo per il rendimento in campo, dove insegnerebbe ancora ai più giovani, quanto per limiti d’età. Un monumento alla carriera. Tutti in piedi!

Turotti 7: Non sempre le nozze riescono coi fichi secchi, ma alla fine San Turotti ha portato ancora una volta la barca in porto, vincendo la scommessa Castelli su tutti (senza dimenticare un certo Pitou e Mallamo). Ma è rimasto solo, troppo solo: ha bisogno di una società che deve ritornare a fare la società, non necessariamente coi denari sonanti, ma almeno con entusiasmo, orgoglio, rispetto per la maglia, idee e soprattutto con figure professionali ai posti necessari (Giorgio Ferrario è l’ennesimo treno perso?).

Moretti 6/7: E’ stato un titolare praticamente onnipresente, riuscendo nel girone d’andata a farsi apprezzare anche sotto porta con 3 reti da 6 punti. Del reparto difensivo è stato senza dubbio il migliore e il più affidabile. Tenerlo a Busto non sarà facile.

Stanzani 6/7: 5 reti nel girone d’andata avevano illuso, 1 sola nel ritorno ha un po’ raffreddato le aspettative sotto porta: ma quando c’è da correre e sacrificarsi Leo ha sempre risposto presente. Per la sua dedizione tattica è pronto per la B.

Mallamo 6/7: Nei fragili equilibri di un centrocampo complessivamente deludente, è stato l’ago della bilancia. L’infortunio l’ha stoppato nel momento migliore, ma resta un investimento (contratto fino al 2026) e un punto fermo per la Pro del domani.

G. Renault 6.5: Meglio probabilmente l’andata del ritorno, anche per qualche acciacco fisico, ma il gol vittoria a Fontanafredda con la Triestina resta e resterà nelle chicche della stagione.

Sufficienti

Rovida 6+: Non siamo mai stati suoi grandi estimatori, per quel senso di insicurezza generale che in questa stagione ha trasmesso tutto il pacchetto arretrato biancoblù, ma Jonny – alla sua prima esperienza da grande – è comunque cresciuto, mettendoci più di una pezza.

Saporetti 6+: Sufficienza più che meritata per un calciatore che, senza l’apporto di un certo Lombardoni, è comunque riuscito a tenere in piedi la baracca, sacrificandosi in più ruoli.

Ghioldi 6: Solo per la tenacia meriterebbe ben altro voto, ma Pippo è finalmente tornato (un plauso anche alla società per averlo aspettato). E da qui è pronto per ripartire, di nuovo.

Mister Colombo 6: Non ha del tutto convinto, spesso facendosi anche del male da solo con scelte cervellotiche e dichiarazioni d’inesperienza, ma da esordiente assoluto buttato nella mischia col serio rischio di bruciarsi è riuscito comunque a portare la barca in porto, mostrando umiltà e intelligenza. Qualità che possono solo farlo migliorare. Deve però riuscire a valorizzare meglio i giocatori della rosa: sotto la sua gestione in pochi si sono migliorati, troppi hanno reso sotto le possibilità.

C. Renault 6: Ha meno doti tecniche rispetto al fratello gemello Guillame, ma quando è stato chiamato in causa, ha sempre fatto il suo come un bravo e diligente soldatino.

Bashi sv: Una buonissima partita (a Sesto) non può certo dire tutto, ma con un fisico così e con un’età così (è un 2005) forse è il caso di insistere.

Rimandati

Ndrecka 5.5: In campo non molla mai, correndo su e giù come un pendolino, ma l’Angelo dirompente dei primi tre mesi in biancoblù è un ricordo. Può e deve fare molto di più

Ferri 5.5: Decisamente cresciuto nel girone di ritorno, rispetto ad un’andata incolore e apatica, siamo certi – un po’ come Ndrecka – che possa dare molto di più. Nella prossima stagione capitan futuro dovrà ritornare ad essere quel centrocampista apprezzato con Vargas.

Citterio 5.5: Il fatto che abbia giocato più di Pitou fa un certo effetto, ma è un premio per la sua disponibilità da comprimario. E’ un 2003 su cui c’è però da ragionare.

Lombardoni sv: Chi l’ha visto? Resta e rimane il calciatore più forte della rosa, ma ormai solo sulla carta: quel maledetto infortunio lo sta ancora perseguitando. Ma deve assolutamente riattaccare la spina.

Mangano sv: Forse la sua stagione migliore, o quantomeno quella con meno errori (in Coppa a Mantova ha blindato la qualificazione), ma se non vuole essere un 12 a vita è arrivato il momento di cambiare aria e iniziare a giocare.

Piran sv: Resta immutato il giudizio del girone d’andata. Nel marasma generale si è letteralmente perso, ma resta un un patrimonio da preservare e valorizzare. Ora tocca anche lui tirare fuori le unghie.

Curatolo 5.5: Non gioca molto, è vero, ma le poche chance che ha non sempre riesce a sfruttarle adeguatamente. Prigioniero di un ruolo, seconda punta, che in serie C ha poca gloria. Per fortuna è un 2004.

Somma 5.5: A tratti piace, a tratti no: dà l’idea di poter fare, ma spesso si perde in un bicchier d’acqua.

Vaghi 5.5: Il giudizio è sempre a metà, fra quello che potrebbe essere e quello che non è ancora stato. Intanto però è già passato un altro campionato.

Bocciati

Nicco 5.5: Dopo un girone d’andata da controfigura, in avvio di ritorno abbiamo finalmente rivisto il vero Nicco, quel giocatore che quando sta bene fa eccome la differenza, ma l’effetto è durato troppo poco. Segna sempre poco per le sue qualità, ma prima di privarsene a cuor leggero, una riflessione sarebbe opportuna: per il bene di entrambi.

Bertoni 5.5: Ci piange il cuore dare un simile voto ad un giocatore che rappresenta il calcio (vedere per credere la partita disputata a Lumezzane). Ma chi nasce con simili qualità tecniche e geometrie non può limitarsi ad un ruolo di comparsa.

Minelli 5.5: Con le sue doti fisiche dovrebbe spaccare il mondo, ma dopo aver pagato nel girone d’andata la tardiva preparazione, nel ritorno ha macchiato la sua crescita con qualche rigore di troppo. Con la categoria probabilmente centra poco, ma bisogna dimostrarlo in campo.

Marano 5: E’ stato il primo rinforzo del mercato biancoblù, ma dopo un campionato intero il giudizio negativo non è cambiato: siamo ancora qui a chiederci cosa non abbia funzionato. E fatichiamo a trovare le risposte.

Parker 5: Al netto dell’impegno indiscutibile, i numeri – 1 gol in 30 presenze – sono inesorabili: specie per un attaccante.

Pro Patria pagelle Castelli Pitou Fietta – MALPENSA 24