San Vittore Festival: a Varese dieci giorni tra fede e cultura nel segno dell’incontro

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I rappresentanti delle numerose realtà promotrici del San Vittore Festival

VARESE – “La persona rinasce da un incontro”. È questo il filo conduttore della seconda edizione del San Vittore Festival, manifestazione che dal 29 aprile all’8 maggio animerà Varese attraverso momenti di incontro, accoglienza, arte, cultura, sport e convivialità. Nel nome del santo patrono della città numerosi attori della vita sociale e culturale varesina si sono impegnati per dare vita all’edizione 2024 del Festival (qui sotto il video della presentazione con le interviste).


I protagonisti

Davvero corposo l’elenco degli organizzatori, ancora di più dello scorso anno, come ha sottolineato il giornalista Marco Dal Fior aprendo l’incontro di presentazione dell’evento questa mattina martedì 23 aprile a Palazzo Estense. Regista il Decanato di Varese, insieme alla Comunità Sant’Antonio Abate, le parrocchie della Basilica di San Vittore e di Santa Maria del Monte, l’associazione Farsi Prossimo, il Centro Culturale Massimiliano Kolbe, Persone e Città, le Scuole Manfredini, Comunità Educante Varese, GirinArte e Splendor del Vero, EcoRun, la Famiglia Bosina, l’Orchestra Sacro Monte, Balafon, Villa Cagnola, Radio Missione Francescana e Concreo. Il tutto con il patrocinio del Comune di Varese. Il programma, notevolmente allargato rispetto alla prima edizione, è stato reso possibile anche grazie al contributo di Fondazione Unione Banche Italiane per Varese, Malpensa24, Cooperativa Sociale Ballafon, Scuole Manfedini, Comunità Educante Varese.

“Incontro” il filo rosso

«Grazie agli organizzatori – ha commentato il prevosto di Varese monsignor Luigi Panighetti – il tema dell’incontro può essere un filo rosso significativo. Sono due le dimensioni dell’incontro: l’incontro spirituale, l’uomo con Dio, e l’incontro orizzontale, l’uomo con un’altra persona. In entrambi i casi ciascuno è chiamato a conoscersi di più. L’incontro diventa la cifra sintetica di una serie di possibilità di crescita e di cammino per ciascuno di noi». Aspetto sottolineato anche dall’assessore alla cultura Enzo Laforgia, che sarà coinvolto nel programma con una presentazione in occasione dell’appuntamento del 3 maggio. «La vita dell’uomo è fatta di relazione, oggi invece stiamo precipitando in una sorta di autismo sociale, c’è la tendenza a rinchiudersi».

Si parte con una mostra

Il programma si apre lunedì 29 aprile alle 17 con l’inaugurazione, presso lo spazio esposizioni VareseVive, della mostra “E venne un uomo nuovo” dedicata a monsignor Enrico Manfredini, “operaio del Vangelo e della carità”, che come prevosto di Varese dal 1963 al 1969 ha lasciato tracce importanti del suo operato. Continua così l’omaggio della città nel quarantennale della morte, dopo l’appuntamento dello scorso dicembre. «La sua fu una presenza significativa dal punto di vista ecclesiale ma anche operativa – ha commentato Carlo Baroni – filo conduttore la fede, la cultura, la carità e la missione». Si prosegue venerdì 3 maggio alle 21 nella Basilica di San Vittore. Andrea Chiodi, accompagnato dalla musica di Ferdinando Baroffio, leggerà brani de “La giornata di uno scrutatore” di Italo Calvino, uno dei romanzi più densi dell’autore del “Barone Rampante”, dove le certezze di un intellettuale impegnato vengono profondamente “interpellate” dall’incontro con gli ospiti e le suore del Cottolengo di Torino, come ha ricordato in conferenza Franco Bruschi.

Gli appuntamenti tradizionali

Ci saranno poi appuntamenti ormai tradizionali come la rassegna delle associazioni di “Varese Solidale” nella giornata di sabato 4 maggio, che si concluderà in serata con la cena sotto il tendone di piazza San Vittore dal titolo “Aggiungi un pasto a tavola”, a favore delle realtà cittadine che distribuiscono aiuti alimentari alle persone in difficoltà. La mattina dopo, domenica 5 maggio, partirà ben presto, alle 6.15, la fiaccolata che dal Sacro Monte raggiungerà il centro attraversando i rioni di Varese, per un totale di 43 km con staffette in cui ogni runner percorrerà 5 km, come ha spiegato il presidente di EcoRun Giuseppe Micalizzi. All’arrivo in Comune la fiaccola sarà portata in Basilica dove il sindaco la cederà al prevosto per l’accensione del faro che darà il via alla celebrazione solenne in Basilica. Nella stessa mattinata la Famiglia Bosina conferirà la Girometta d’Oro. Il nome è ancora top secret: l’unico indizio è che si tratta di una persona giovane ma già affermata a livello culturale.

Musica e celebrazioni

Lunedì 6 maggio si proseguirà al Teatro di Varese alle 21 (costo del biglietto 15 euro), con “Rita la donna dell’impossibile”, opera musicale dell’artista varesino Silvio Scarpolini dedicata alla figura della santa di Cascia, con la regia di Luisa Oneto. «L’opera nasce durante il periodo delle restrizioni Covid. Ero alla ricerca della storia della vita di un santo per raccontare con la musica e la magia del teatro il trascorso della sua vita – ha spiegato lo stesso Scarpolini – lo spunto me lo diede mia figlia Selene, devota a Santa Rita di Cascia». Quindi martedì 7 maggio appuntamento musicale alle 21 in Basilica, dove l’Orchestra Sacro Monte di Varese, il Coro Josquin Desprez e il Coro Sine Nomine eseguiranno il celebre “Requiem” di Gabriel Fauré nel centenario della morte dell’autore. «È una delle pagine di musica che amo di più: una cosa unica del Requiem di Fauré è il suo carattere non drammatico», ha detto il maestro Riccardo Bianchi intervenuto in videocollegamento da Malta. Il festival si concluderà infine mercoledì 8 maggio, giorno dedicato proprio a San Vittore, con la messa solenne in Basilica alle ore 10.

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