Stipendi da restituire e partecipate piene di debiti, Gnocchi (Ocg) vuole «risposte»

GALLARATE – «La verifica del MEF è stata messa sotto silenzio, ma come gruppo consiliare non abbiamo meno diritto degli altri di conoscere le cose. Ora l’amministrazione faccia chiarezza e dia delle risposte». Massimo Gnocchi, consigliere di Obiettivo Comune Gallarate, parte all’attacco sulla questione della verifica amministrativa del ministero dell’economia e delle finanze, che ha fatto emergere il “caso” delle indennità degli amministratori che andranno restituite. «Ma non solo – sottolinea Gnocchi – in quel faldone da 75 pagine ci sono una serie di rilievi non proprio leggeri sulle partecipate».

Non processi ma soluzioni

«Non faccio processi ma chiedo soluzioni nell’interesse della città» sostiene il già candidato sindaco di OCG. Che rivendica di essere stato «l’unico a fare un accesso agli atti» per conoscere le risultanze della verifica amministrativo-contabile del MEF, risalente a ormai un anno fa. «La documentazione mi ha sorpreso e allarmato – sottolinea Massimo Gnocchi – così ho presentato due interrogazioni, il 25 febbraio e il 17 marzo, alle quali ho ottenuto dal sindaco solo risposte laconiche. Poi però mi trovo squadernato sulla stampa il secondo parere legale chiesto dall’amministrazione, che io non ho perché dopo la mia sollecitazione del 5 aprile scorso mi è stato detto “ufficiosamente” che il parere era leggermente in ritardo. Ho protestato formalmente».

Il “caso” degli stipendi “extra”

La questione finora ha fatto discutere soprattutto per via del fatto che il MEF ha certificato che gli amministratori dal 2008 hanno ricevuto un’indennità di carica superiore del 10% rispetto al dovuto e saranno chiamati (salvo prescrizione) a restituire le somme indebitamente percepite. «Nessuno dice che ci siano stati comportamenti fraudolenti, ma se è stato commesso un errore i soldi vanno restituiti e fa specie che gli amministratori si siano aumentati lo stipendio sapendo che avrebbero dovuto restituire dei soldi – afferma Gnocchi – io spero che anche coloro che sono prescritti restituiscano le somme, perché sono soldi pubblici, o che almeno decidano di devolverli in beneficenza, soprattutto in un momento come questo».

Le irregolarità emerse

«Sulle partecipate invece nessuna risposta» sottolinea il capogruppo di OCG, che insieme agli altri colleghi di minoranza attende la convocazione della commissione partecipate chiesta per fare luce proprio su questo tema. Erano sette le irregolarità emerse dalla verifica del MEF, solo due delle quali decadute alla luce delle controdeduzioni di Palazzo Borghi. «Due su sette non è proprio una media incoraggiante» fa sapere Massimo Gnocchi. Oltre all’irregolare quantificazione delle indennità di carica, permangono anche l’irregolare quantificazione dei compensi AMSC, e ancora le carenti valutazioni nei piani di revisione periodici delle partecipate Accam e Amsc, l’omessa adozione dei report semestrali sui controlli svolti sulle partecipate, l’omessa attribuzione alle società controllate di obiettivi specifici sulle spese di funzionamento.

I rilievi sulle partecipate

«Evidentemente non interessano a nessuno – e qui forse la frecciatina di Gnocchi è anche all’opposizione, ma in particolare ai consiglieri di maggioranza – ma è giusto che si sappia. La verifica non è arrivata a campione, come un’estrazione del Lotto (e il riferimento non è puramente casuale, ndr), ma legata ad un altro filone di ispezione, gli emolumenti errati del presidente della partecipata». E quanto emerso per il consigliere di OCG è un campanello d’allarme su AMSC: «Nel bilancio di fine mandato c’è una slide che parla di “buona gestione” delle partecipate, ma la relazione del MEF indica i “deludenti risultati della gestione economica” delle partecipate, che negli ultimi cinque anni hanno accumulato perdite per oltre 11 milioni di euro – fa notare Gnocchi – si legge che “il rilevante complesso delle perdite registrato nell’ultimo quinquennio risulta essere considerevole in rapporto alla “dimensione finanziaria” del Comune di Gallarate, nel senso che difficilmente potrebbe essere assorbito senza problemi”».

I pareri legali

«La Ragioneria Generale dello Stato ha confermato tre volte la propria posizione – insiste Gnocchi, che da presidente della commissione vigilanza e controllo è pronto a riunire l’organismo – e allora mi chiedo che senso ha avuto spendere 45mila euro in pareri legali, uno da 29mila e uno da 14500 euro, per chiedere se fossero da restituire questi 110mila euro di indennità indebite. E non mi basta la risposta che “i dirigenti hanno scelto di intraprendere questa strada”». Insomma, OCG non si fermerà finché non avrà avuto chiarezza.

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