Varese tra acqua e beni Unesco: da aprile a ottobre visite guidate gratuite con Alfa

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VARESE – Tornano anche quest’anno come nelle scorse edizioni le gite targate Alfa e Unesco, con visite guidate gratuite volte a valorizzare i luoghi più belli della provincia di Varese. Si parte il 21 aprile, con l’evento “Fontane del Borgo”, in programma al Sacro Monte di Varese (nella foto sopra). Si fa tappa poi al Parco Archeologico di Castelseprio, all’Eremo di Santa Caterina del Sasso e al Monte San Giorgio.

Come partecipare

Sono quattro dunque le mete scelte per l’edizione 2024 di “Un Patrimonio di tutti: tra acque e beni Unesco del nostro territorio”, iniziativa che vede in cabina di regia Alfa, il gestore del servizio idrico integrato della provincia di Varese, e Unesco, con la collaborazione di Archeologistics. L’ingresso ai musei e la guida turistica sono gratuiti: le visite rappresentano delle vere e proprie occasioni per scoprire le meraviglie del territorio e le strette relazioni tra natura, cultura e patrimonio della provincia di Varese. Per partecipare agli eventi è indispensabile la prenotazione online a questo link. Le gite si svolgeranno fino al mese di ottobre.

Le mete

Sacro Monte di Varese: un santuario con monastero, un borgo, un viale e tre musei: il Sacro Monte è un luogo dove continuo è il dialogo tra fede, arte e natura. Le visite prevedono percorsi lungo i suoi sentieri, le sue fonti d’acqua e le collezioni artistiche dei musei

Monte San Giorgio: dal sito archeologico, affacciato sulle acque del lago Ceresio, seguendo il sentiero dei fossili, si seguiranno percorsi nei boschi luoghi dei ritrovamenti, per ammirare panoramici scorci sul lago e scoprire il “mare di Besano” e i reperti del suo museo

Eremo di Santa Caterina del Sasso: costruito su una parete rocciosa a picco sul lago, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso è uno tra gli scenari più suggestivi del Lago Maggiore. L’Eremo fa parte della Riserva di Biosfera Mab Unesco “Ticino, Val Grande, Verbano”

Parco Archeologico di Castelseprio: l’area archeologica di proprietà ministeriale e la chiesa di Santa Maria Foris Portas costituiscono un unicum europeo per la portata e il valore storico-artistico, tanto da essere dichiarati nel 2011 patrimonio Unesco all’interno del sito seriale “Longobardi in Italia. I luoghi del potere 568 – 774 d.C”.

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