VARESE – Un altro grande nome si aggiunge al cartellone del Varese Summer Festival, evento nato dalla collaborazione tra Ad Management, già titolare del Teatro Apollonio, e il Comune: venerdì 28 luglio arriverà Paolo Crepet con il suo nuovo spettacolo “Mordere il cielo”. Lo psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista sarà ai Giardini Estensi dopo il successo nella passata stagione teatrale invernale che ha registrato sold out in tutte le tappe, e tornerà in scena con un appuntamento dedicato al suo ultimo libro, in uscita a giugno. Le prevendite per la data sono attive da ieri, venerdì 12 aprile, su TicketOne. alla biglietteria della sala di piazza della Repubblica e a Legnano a quella del Teatro Talisio Tirinnanzi. Per ulteriori informazioni: www.varesesummerfestival.it.
Un’umanità sempre più smarrita e il coraggio di nuove eresie
«Inutile negarlo, girarci attorno – ha osservato Crepet – viviamo tra nuove guerre, migrazioni di massa, povertà che si ammassano nelle grandi città, vecchie e nuove droghe dilagano, ansie e angosce trovano inconsuete espressività. Come se un’antica cicatrice interiore fosse tornata a condizionare il tempo presente. Eppure molti continuano a cercare, forse proprio perché l’eclissi della ragione coglie un’umanità sempre più smarrita.
Proprio adesso che una parte del pianeta pensava di aver conosciuto benessere e allungamento della vita, mi chiedo dove siano andate a finire le nostre emozioni, perché in tanti tendono a relegarsi in una solitudine che accomuna giovani e adulti, vecchi e bambini. Siamo all’età dell’insensibilità? Il rischio c’è ed è sempre più forte. Occorre parlare di questa potenziale eclissi di una parte della nostra sfera emotiva, le complicità e le omissioni che tendono a tradire l’identità più profonda di ogni essere umano. Per tornare a “mordere il cielo” occorre ritrovare il coraggio di nuove eresie, rinnovare ribellioni per inseguire le nostre unicità, diffidando di quella grigia normalità dietro la quale si nasconde il sinistro rumore della neutralizzazione dell’anima».