A Busto scendono in campo gli uomini: in corteo contro la violenza sulle donne

BUSTO ARSIZIO – Sono pronte 2000 fiaccole: saranno gli uomini stavolta a mettersi in marcia per dire basta alla violenza contro le donne. «La continua scia di violenza è un vulnus gravissimo: la colpa è quasi sempre degli uomini, e forse non basta quello che si sta facendo – l’appello del sindaco Emanuele Antonelli – tocca a noi uomini metterci la faccia. Non possiamo più tergiversare o delegare». Lunedì 27 novembre alle 18, con partenza in viale Piemonte, di fronte al “Muro delle donne” che riporta il numero antiviolenza di Eva Odv che ha salvato alcune donne, e arrivo in piazza Trento e Trieste, dove sabato 25 Eva Odv posizionerà una panchina rossa in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E dove le donne saranno invitate ad aspettare la conclusione della fiaccolata.

Eva Odv c’è

«È un’iniziativa lodevole – sostiene Cinzia Di Pilla, coordinatrice del centro antiviolenza di Eva Odv – il messaggio declinato al maschile ci consente di abbattere uno stereotipo, quello che demonizza la figura dell’uomo. Credo che ci sia la necessità di riappacificare: non tutti gli uomini sono maltrattati e non tutte le donne sono vittime. Poi gli uomini vanno formati». Il caso di Giulia ha innescato grande indignazione: «In tante donne oggi gira un messaggio di paura, ma sento ancora molte parole sbagliate – rivela Cinzia Di Pilla – e non ho visto nulla di bello nei messaggi sui social e sui media».

L’appello

Ecco allora l’idea – «lanciata dal sindaco» come sottolinea l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni – di ribaltare la narrazione mettendo in prima linea gli uomini. L’invito è già partito, a 360 gradi: ai ragazzi delle scuole, alle associazioni di volontariato di ogni campo, alle società sportive, alle parrocchie, ai quartieri, ai dipendenti comunali, ai sindaci del territorio. «A questa cosa ci tengo tantissimo – ammette il sindaco Antonelli – nel nostro piccolo come Comune facciamo tanto per chi per tutto l’anno ci chiede qualcosa, stavolta sono io che chiedo loro di essere presenti, è una preghiera che il sindaco fa a tutta Busto». Perché «dobbiamo prenderci l’impegno di proteggere tutte le donne, denunciare al loro posto nel caso non abbiano il coraggio o la possibilità di farlo – l’appello di Antonelli – lunedì dovremo essere tanti, tantissimi, giovani e meno giovani: insieme diremo alle donne che stanno vivendo situazioni critiche che non sono sole, che a Busto c’è un centro antiviolenza eccellente che fa scuola nel territorio e che può costituire davvero un’ancora di salvezza».

La voce delle donne

Le donne della giunta sono pronte, ciascuna per le sue competenze amministrative. Paola Reguzzoni, delegata ai servizi sociali, pone l’accento sulla «famiglia, che può cambiare le cose e non può delegare continuamente il ruolo educativo alle istituzioni» e annuncia «un approfondimento sul ruolo genitoriale. Perché dobbiamo crescere donne in grado di non sottomettersi. Al primo urlo, non dico schiaffo, devono dire no. Lo dice anche perché la cultura che arriva da certe aree del mondo ci porta donne che, a Busto nel 2023, non possono uscire di casa». Daniela Cerana, che si occupa di politiche educative, rimanda agli incontri della settimana dell’infanzia e dell’adolescenza nelle scuole, dove emerge, da un lato, un problema di «incapacità ad accettare i no, e non abituarli al no li porta ad essere disorientati e a non saper gestire la rabbia», e dall’altro «una tensione positiva a voler apparire come bravi ragazzi, per non essere categorizza sotto le etichette di cui si parla in questi giorni». E Manuela Maffioli, che è assessore alla cultura, rimarca che proprio la cultura «può essere veicolo per sensibilizzare ma anche di contenuti sbagliati come quelli di certe canzoni che vanno per la maggiore tra i ragazzi».

Il corteo

Appuntamento per lunedì 27 novembre alle 18 in viale Piemonte davanti al muro delle opere contro la violenza. Da qui alle 18.30 partirà la fiaccolata, percorrendo le vie Ariosto, Foscolo, Mazzini, Bramante, piazza Santa Maria, via Cavour, piazza San Giovanni, via Milano, piazza Garibaldi, via Crespi, fino a piazza Trento e Trieste. Saranno 2000 le fiaccole che il Comune metterà a disposizione, sperando che non bastino per tutti.

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