Recupero ex Aermacchi: stop ai lavori. Fumata nera tra Comune e Orrigoni

VARESE – Ex Aermacchi: stop ai lavori. Da questa mattina (lunedì 24 giugno) il mega cantiere si spegne. Ferme le ruspe, fermi i camion, ferme le maestranze. Bloccati gli ordini e gli impegni con le ditte che hanno dato il via a demolizioni e bonifica dell’area. Stop. Sine die. Ovvero senza una data di possibile ripresa.

Fumata grigia, tendente al nero

L’incontro a Palazzo Estense tra l’amministrazione e Paolo Orrigoni, l’imprenditore che sta portando avanti la rigenerazione urbana dell’ex Aermacchi è avvenuto questa mattina attorno alle 8.30. E la fumata è stata grigia: un mix dovuto al bianco dell’ottimismo profuso da parte dell’amministrazione e al nero dell’investitore: «Credo sia fondamentale un incontro tra Comune e Sovrintendenza – spiega Orrigoni – A oggi però non c’è una data di quando avverrà e, nonostante ci dicano che non ci sono problemi la realtà è che da parte nostra, davanti a quanto scritto dai sovrintendenti, c’è grande preoccupazione. Finché non ho certezze è tutto fermo».

Cancellata la palestra. Forse

Quel che ha reso tutto meno certo è quanto scritto nei giorni scorsi dalla Sovrintendenza. La quale dà nel complesso un giudizio positivo all’intervento, ma tra le righe di fatto cancella 4.500 metri quadrati di realizzazione. In soldoni la palestra a uso della società sportiva che gestirà il comparto “sport” con anche la piscina. E più precisamente la Sovrintendenza chiede di rivedere la progettazione e di eliminare la possibilità di realizzare il blocco sportivo su due piani: piscina e sopra spazio palestra. Non lo dice in maniera netta, ma affermando che (in sintesi) per l’impianto natatorio si dovrà sfruttare in toto l’altezza della struttura. In altre parole: togliere la soletta che permetterebbe di ricavare il piano palestra.

C’è margine di recupero. Quanto e quando?

Quanto margine di manovra c’è per far tornare la Sovrintendenza sui propri passi? Secondo l’amministrazione tutto rientra nel modus operandi della Sovrintendenza. «È stato così anche per l’ex caserma Garibaldi – spiegano – più volte ci hanno scritto chiedendo di verificare altre soluzioni. Chiedere di verificare non significa cancellare qualora altre strade siano impercorribili. Per tale motivo siamo sereni».

Va bene, ma chi mette i soldi, un po’ meno davanti a richieste che potrebbero anche allungare i tempi di fine lavori. E infatti: «Innanzitutto – continua Orrigoni – a Palazzo Estense non sono proprio tutti così certi che le cose andranno via lisce. Inoltre a oggi c’è la richiesta di cancellazione di una parte imprescindibile del progetto. E non ci sono risposte e neppure una data certa in cui possa giungere chiarezza. Credo che sarà fondamentale un incontro tra Comune e Sovrintendenza. Ma finché non ci saranno date e risposte certe i lavori resteranno fermi».

Ex Aermacchi, Galimberti: «Non c’è ridimensionamento. Pronto a mediare»

aermacchi varese orrigoni – MALPENSA24