Il rapper Baby Gang lascia il carcere di Busto in Lamborghini, «La legge italiana non funziona un c…o»

BUSTO ARSIZIO – «La legge italiana non funziona un c…o». Poche parole prima di salire sulla sua Lamborghini arancione e andarsene definitivamente. Zaccaria Mohuib, in arte Baby Gang, è uscito poco dopo le 12,30 dal carcere di Busto Arsizio dove era detenuto e torna agli arresti domiciliari. L’uscita dalla casa circondariale di via per Cassano intorno alle 12.30 di oggi, giovedì 4 luglio.

Torna ai domiciliari

Baby Gang tornerà ai domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Milano annullando l’ordinanza della Corte d’appello di Milano con cui lo scorso 29 aprile era stato disposto l’aggravamento della misura nei confronti del 22enne per una serie di violazioni, a cominciare dalla diffusione sui suoi canali social di immagini promozionali del nuovo album in cui mostra una pistola, dell’erba e ostentando il braccialetto elettronico.

Era autorizzato

Secondo i giudici del tribunale della Libertà (collegio Galli-Buzzanca-Alonge), che hanno accolto la richiesta dell’avvocato Niccolò Vecchioni, i magistrati d’appello non avrebbero tenuto «conto» del fatto che il rapper fosse «stato autorizzato dalla stessa Corte e dal Tribunale prima a derogare sia all’obbligo di permanenza al domicilio e al divieto di comunicare con soggetti terzi».

Nel tempo al 22enne sono state concesse diverse «autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività lavorativa e in particolare «shooting fotografici, la produzione di videoclip oltre a prevedere espressamente la possibilità di incontrare, presso il domicilio, uno dei propri collaboratori». Nell’udienza tenuta ieri la difesa di Baby Gang ha sostenuto che le immagini divulgate sui social e per le quali la Procura generale di Milano che sta celebrando il processo d’appello per la sparatoria di corso Como ha chiesto il rientro in carcere, allegando alcuni screenshot telefonici, sono immagini promozionali del nuovo album musicale in uscita quello stesso mese. Nel girato viene mostrata una pistola finta, erba finta (come anche un carro armato finto) di cui ci sarebbero le fatture. Il rapper avrebbe sempre lavorato previa autorizzazione come dimostrerebbe il suo percorso autorizzativo».

Vìola i domiciliari, il trapper Baby Gang in carcere a Busto Arsizio

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