Casorate Sempione, «dopo 9 anni di nulla costruiamo un’alternativa a Dimitri Cassani»

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CASORATE SEMPIONE – Nove anni con Dimitri Cassani alla guida di Casorate Sempione? «Vorremmo definirli fallimentari, ma fallire significa fare qualcosa e farlo male. Qui invece non hanno fatto nulla». Le minoranze all’attacco lanciano ufficialmente la campagna elettorale in vista delle Amministrative 2026 con l’obiettivo di creare una valida alternativa all’attuale amministrazione che, in base alle nuove normative, potrebbe persino candidare per il terzo mandato il primo cittadino in carica. 

Creare l’alternativa 

E così ieri 2 luglio la vecchia guardia (composta dal segretario del Pd Tiziano Marson, dal consigliere comunale Gian Luigi Poli e dall’ex assessore Dino Colella) ha organizzato una conferenza stampa assieme ai volti nuovi di “Casorate Aperta” che hanno esordito in aula nel corso dell’ultimo mandato, Martina Grasso e Simona Stoppa. Un’occasione per dare un primo scossone al paese, con l’obiettivo di porre le basi di un nuovo progetto politico che punti ad avvicinare «tutti coloro che hanno a cuore il bene del paese e non sono d’accordo su com’è stata amministrata Casorate in questi anni». 

Ma quale Rinascita? 

A dispetto del nome, “Rinascita civica”, la maggioranza di centrodestra secondo gli avversari ha deluso le promesse fatte. «Stiamo ancora aspettando l’apertura del cinema, avevamo già preso il biglietto», dicono con ironia, sottolineando uno dei tanti progetti annunciati e naufragati. Nel mirino anche la nuova piazza, «un dehor del vecchio municipio avvolto dal degrado in cui lasciano il nostro centro storico», il progetto Alzheimer decantato da anni («nonostante i roboanti annunci e i lavori formalmente partiti, anche perché diversamente l’operatore visto decadere i diritti acquisiti, finora c’è soltanto una recinzione di cantiere»), il parquet della palestra «già marcito in alcuni punti perché ci sono le infiltrazioni» e soprattutto la nuova ferrovia Gallarate-Malpensa. «Diciamolo chiaramente: se ne parlava da trent’anni ma prima dell’elezione di Dimitri Cassani non avevano mai osato. Questa infrastruttura che impatta pesantemente sul nostro ambiente è nata soltanto per colpa dell’atteggiamento compiacente della sua amministrazione». Il centrosinistra si scaglia anche sul rumore degli aerei («Tutti si lamentano, ma dopo anni di battaglie chi ha mollato la presa sono i Comuni») e conclude: «Dal paese fiorito, siamo passati al paese che vorrei per finire con il paese che non c’è». 

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