Cassano, erba alta in strada. Tra pochi giorni anche i rifiuti?

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CASSANO MAGNAGO – L’erba alta tra le strade di Cassano Magnago è sotto gli occhi di tutti. E tra poche settimane c’è il rischio concreto di vedere anche i cestini stracolmi di immondizia e le spazzatrici ferme. Costa sta succedendo? Semplicemente, di fronte all’atteggiamento oscuro e ambiguo dell’amministrazione Ottaviani in merito al rinnovo del contratto di servizio con Sieco che sta mettendo in seria di difficoltà i Comuni soci e l’azienda stessa, gli altri sindaci non hanno potuto fare altro che prendere in mano lo statuto e attivare la procedura per l’esclusione di Cassano Magnago con effetto immediato dalla società. 

Cassano cacciata 

Di fatto si tratta di una scelta obbligata, perché dopo la conferenza stampa del 22 aprile (che suonava come un ultimatum) e la risposta piccata del sindaco Pietro Ottaviani in consiglio comunale la sera seguente, Cassano Magnago ancora non sa dire agli altri Comuni se intende rinnovare con Sieco e per quanto tempo. Non lo ha detto nemmeno all’Ufficio di Coordinamento intercomunale dell’8 maggio, dove anziché arrivare con risposte certe il sindaco si è presentato con il consigliere delegato Mariangela Calì mostrando un atteggiamento che avrebbe fatto innervosire ulteriormente i Comuni soci. A questo punto Brunello, Cairate, Carnago, Castelseprio, Gazzada Schianno e Lonate Ceppino, trovandosi nella impossibilità di portare la Tari in approvazione nei rispettivi consigli comunali proprio per l’atteggiamento definito «irresponsabile e pericoloso» del socio maggioritario, hanno deciso di procedere all’esclusione del Comune di Cassano Magnago dalla compagine sociale, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 9 dello Statuto.

Cosa succede? 

Ora l’amministrazione cassanese si trova davanti a un bivio e non ha nemmeno troppo tempo per decidere. Ottaviani ha tempo infatti fino a lunedì per comunicare se intende mantenere l’affidamento in-house a Sieco (con l’obbligo di portare in adozione in consiglio comunale la determinazione entro giugno) o se invece intende aprirsi al libero mercato e intraprendere strade alternative. Nella seconda opzione, si attiverebbe la procedura di esclusione e nel periodo transitorio Sieco garantirebbe soltanto i servizi essenziali, ovvero la raccolta dei rifiuti porta a porta e l’apertura della piattaforma ecologica in orari contingentati. Non lo svuotamento dei cestini, non lo spazzamento delle strade e nemmeno lo sgombero della neve, una eventualità che evidentemente non preoccupa ora ma è altrettanto palese che trovare un nuovo gestore non è questione che si risolve in pochi giorni. A tal proposito, i precedenti fanno tremare i polsi, visto che Ottaviani e la sua maggioranza lo scorso luglio decisero di recedere con Sieco dalla gestione del servizio di gestione del verde comunale a far data dal 31 dicembre 2023. Il primo gennaio, però, Cassano si è trovata senza un’alternativa, perché la gara di affidamento si è conclusa soltanto a fine febbraio e a oggi pare che il contratto con la nuova ditta ancora non sia stato sottoscritto. Il risultato? Nella foto qui sotto. 

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cassano magnago cacciata sieco – MALPENSA24