Gallarate, il popolo del Buscadero dà l’ultimo saluto a Carù: «Ci hai cambiato la vita»

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Michele Gazich saluta Paolo Carù con “Amazing grace”

GALLARATE – «Grazie per averci insegnato che il linguaggio della musica è un veicolo di fratellanza»: è stato l’applauso di parenti, amici e appassionati delle sette note a rispondere alle parole d’addio pronunciate per Paolo Carù da Francesco Caltagirone, e prima di lui da Guido Giazzi, firme del “Buscadero”, a Santa Maria Assunta. Oggi, giovedì 20 giugno, la basilica di Gallarate ha accolto quanti sono venuti a dare l’ultimo saluto al fondatore della storica rivista e del “Mucchio Selvaggio”, nonché titolare dell’omonimo negozio di dischi inserito dal “Guardian” tra i migliori dieci a livello mondiale.

La meravigliosa piazza Garibaldi

Nell’omelia monsignor Riccardo Festa ha richiamato il discorso della montagna del Vangelo secondo Matteo: «Beati gli operatori di pace. Lo sono anche coloro che creano relazioni e metto in comunicazione le persone: in questo caso dando un suono ai sentimenti e creando legami tra l’artista e chi vuole trovare un momento di pace. Ed è avvenuto anche attraverso un servizio costante, la competenza e le parole misurate. Intorno a questo fratello sono nate relazioni di pace, fratellanza e amicizia».
«Questo è un editoriale che non avrei mai voluto scrivere – così Giazzi – attraverso il tuo lavoro facevi finta che potesse succedere nulla, ma non siamo immortali. Ho legato la mia vita al binomio di Paolo e Anna. Non avevi un carattere facile, burbero e chiuso, ma per me sei stato un fratello maggiore. E un compagno di viaggio: basterà una canzone per farti rivivere nei nostri pensieri».
«Mi ha cambiato la vita, mostrandomi la bellezza della poesia del mondo che sapeva scovare ovunque», ha raccontato Caltagirone. «Con la musica hai spostato l’asse del pianeta unendo migliaia di persone, fra artisti e ascoltatori. Era una meravigliosa avventura andare in piazza Garibaldi. Non me la sento di dirti addio, sarebbe un oltraggio a ciò che abbiamo condiviso: per questo ti dico arrivederci, elargitore di gioia».

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L’omaggio di Poggi e Gazich

Tra i presenti, insieme al sindaco Andrea Cassani e all’assessore alla Cultura Claudia Mazzetti, c’erano il compositore Luca Chiaravalli, lo storico discografico Stefano Zappaterra e il giornalista e critico musicale Aldo Pedron. Una volta terminata la cerimonia funebre il feretro è stato lasciato alcuni minuti sul sagrato per un omaggio musicale: “And the healing has begun” di Van Morrison e l’inno “Amazing grace” di John Newton, eseguiti rispettivamente con la fisarmonica da Fabrizio Poggi e con il violino da Michele Gazich.
Per Chiaravalli il negozio di piazza Garibaldi è stato un punto di riferimento fondamentale: «È stato lì che negli anni Ottanta ho comprato tutti i miei dischi in vinile». «Una grande perdita per il mondo della musica», ha dichiarato Cassani. «Lo dimostra la presenza di tanti suoi clienti e fan riuniti quest’oggi. E testimonia quanto sia stato un precursore, e scopritore, in questo ambito. Il negozio che gestiva con la moglie Anna è stata una delle attività iconiche di Gallarate. La sua dipartita lascia un vuoto e un silenzio che potrà essere riempito solo dal suono della musica che ha contribuito a portare in città».

Paolo Carù: ricordo di un mito, fine di un’epoca

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