Lega Gallarate: «Dimissioni di Zambon strumentali. E’il Pd che offende il sindaco»

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GALLARATE – E’ l’intera sezione della Lega di Gallarate a prendere posizione dopo le dimissioni dal consiglio comunale di Anna Zambon (Pd). Una decisione che viene reputata dal partito del sindaco Andrea Cassani «quantomeno strumentale e funzionale a chissà quale altro incarico o comunque motivate da impegni lavorativi che nel 2024 l’hanno portata a essere assente oltre il 33% delle sedute consigliari e di commissione».

E’il Pd che offende 

L’ormai ex consigliere comunale, ma tuttora segreteria cittadina del Pd, aveva motivato la sua scelta come un gesto concreto «contro l’arroganza e la prepotenza di un primo cittadino che ci invita spesso a tacere, un sindaco per cui vale una sola regola: o con lui o contro di lui». Ma la Lega non ci sta e passa al contrattacco: «Il presunto atteggiamento del sindaco non può e non deve costituire il pretesto per giustificare scelte personali. Come al solito, le opposizioni di sinistra si permettono di fare la morale a tutti ignorando però che sono loro stessi quelli che in modo arrogante utilizzano termini o similitudini offensive nei confronti del sindaco».

Collaborazione costante 

Come membri della maggioranza gallaratese, assicurano pubblicamente che ogni questione viene affrontata collegialmente, con spirito di gruppo, apportando ciascuno le proprie idee e competenze, in un’ottica di costante collaborazione. «Andrea Cassani – continua la nota della Lega –  impegnato ogni giorno a tempo pieno per amministrare al meglio la città di Gallarate, è sempre disponibile al confronto, un confronto che, molto spesso, parte proprio da lui». 

Il caso Pnrr 

Dalla sezione di via Monte Santo, guidata dal segretario Giorgio Caielli, ricordano che l’amministrazione Cassani ha portato nelle casse comunali circa 47 milioni di euro di fondi, tra bandi e Pnrr, che hanno visto realizzare – o lo vedranno – diversi progetti. «Se parliamo di confronto e di apertura comunicativa, riteniamo che in questo vengano costantemente coinvolte anche le opposizioni, nelle varie Commissioni ed ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità. Proprio le opposizioni però, sul tema del dialogo, si dimenticano di quando sono stati chiesti loro i pareri e eventuali idee progettuali da presentare nell’ambito del Pnrr, un’opportunità storica per l’intero Paese, e nulla è pervenuto».
Questo, dicono i leghisti, è solo un esempio. «Ce ne potrebbero essere molti altri, perché, purtroppo, riteniamo che sui temi importanti che riguardano la città, dalle opposizioni non pervengono mai proposte da poter essere affrontate in un’ottica costruttiva. La tendenza delle opposizioni di dolersi passivamente senza poi far nulla nel concreto culmina nel pericoloso ed inaccettabile fenomeno della divulgazione di dati inesatti o mal interpretati, come da ultimo avvenuto in tema di sicurezza stradale».

Basta disinformazione

Come esponenti di maggioranza, i leghisti di Gallarate ritengono che il loro compito sia quello di portare a termine il programma elettorale per il quale sono stati eletti assieme al sindaco Cassani, mentre il compito delle opposizioni «dovrebbe essere quello di collaborare e non di fare disinformazione». E concludono: «Gridare o attaccare sul piano personale, fa purtroppo presupporre che non possano esserci, da parte della minoranza, validi argomenti politici sui quali fondare le critiche al lavoro svolto dall’amministrazione Cassani. Le continue offese rivolte al primo cittadino è evidente come non siano affatto fondate, ma mosse esclusivamente da livore personale di alcuni appartenenti alla minoranza che non trovano affatto d’accordo né noi né la maggioranza dei gallaratesi e che non rendono assolutamente merito a quanto il sindaco e la maggioranza tutta, sta facendo e farà per Gallarate».

Zambon (Pd Gallarate). «Mi dimetto. Contro l’arroganza del sindaco Cassani»

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