Il messaggio del Giorno della memoria a Varese: «Ascoltiamo la nostra coscienza»

giorno della memoria varese
Il prefetto Salvatore Pasquariello ha consegnato la medaglia d'onore ai discendenti dei deportati

VARESE – Le voci e le parole degli studenti e la consegna delle medaglie d’onore ai discendenti di chi ha vissuto l’esperienza tragica della deportazione. La presentazione di tre nuove pietre d’inciampo che saranno posate in provincia e un invito finale ad ascoltare la propria coscienza per vincere i soprusi: si è svolta così oggi, venerdì 26 gennaio, a Varese, la celebrazione ufficiale del Giorno della Memoria (nel video qui sotto l’intervista al prefetto e le premiazioni).


La celebrazione

L’evento è stato organizzato dalla Prefettura di Varese, in collaborazione con il Comune, la Provincia, l’Università dell’Insubria, l’Ufficio scolastico territoriale, l’Anpi Provinciale e l’Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti. In apertura i saluti delle autorità: presenti tra gli altri, oltre ai vertici delle forze dell’ordine, il prefetto Salvatore Pasquariello, il senatore Alessandro Alfieri, il sottosegretario di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, il consigliere regionale Giuseppe Licata, il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini e il sindaco Davide Galimberti.

Medaglie alla memoria

Quindi la lettura di alcuni testi e le note in musica di Blowin’ in the wind e Shalom da parte degli studenti e del coro dell’Isis Newton e del Casula-Daverio. La cerimonia è proseguita con la consegna di cinque medaglie d’onore, concesse ai cittadini italiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti. Le medaglie sono state assegnate alla memoria di Benvenuto Pulisci, Giovanni Garavaglia, Domenico Cervai, Carlo Carcano e Sebastiano Bianco.

Le pietre d’inciampo

A cura di Ester De Tomasi, presidente dell’Anpi provinciale, è seguita quindi la presentazione delle nuove pietre d’inciampo in arrivo nel Varesotto, che saranno posizionate nei comuni di Duno, Lonate Pozzolo e Viggiù. Presenti al Salone Estense anche i sindaci e vice dei tre centri interessati (nella foto sotto). Le pietre ricordano rispettivamente Giuseppe Alfredo Damia, deportato a Bresalu e assassinato nel 1945; Annunciato Crivelli, deportato a Mauthausen e assassinato nel 1945; Giovanni Cassani, deportato a Mauthausen e assassinato nel 1945 a Gulen. «Non permetteremo che su di loro cali l’oblio – ha detto De Tomasi – oltre a queste pietre Anpi ne ha commissionate altre 10 e 4 di loro sono dedicate a bambini: sono state portate vie due famiglie intere di Venegono. I bambini venivano uccisi subito: di loro c’è solo la data di ingresso al campo che è la stessa della morte». In chiusura l’intervento del professor Fabio Minazzi dell’Università dell’Insubria, che ha invitato a una riflessione sull’importanza della coscienza di fronte ai soprusi, concetto poi ripreso dal prefetto Pasquariello.

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