Guerra Bossi-Salvini, il Senatur rischia l’espulsione dalla Lega

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Bossi-Salvini: lo strappo tra presente e passato della Lega

MILANO – «Il nostro movimento politico cresce nonostante il suo fondatore ha annunciato che votava per un altro partito, una cosa curiosa. Manca di rispetto non al segretario in carica ma un’intera comunità». Ha parlato così da via Bellerio ad urne chiuse il segretario della Lega Matteo Salvini dopo le polemiche che hanno accompagnato tutto il weekend del voto sul sostegno di Umberto Bossi a Forza Italia.

Espulsione in vista?

«Non voglio male a nessuno e a Bossi ho intitolato anche il mio libro», ha aggiunto. E poi:«Non mi piacciono i fuggiaschi e non mi piacciono coloro che tradiscono». Ma il caso potrebbe non chiudersi qui: sul da farsi Salvini si confronterà con la base. «Sicuramente dovrò ascoltare i militanti». Lo scenario clamoroso che potrebbe aprirsi è quello di un’espulsione dalla Lega del suo stesso fondatore e simbolo storico, il Senatur appunto. Anche se tecnicamente non sarebbe nemmeno iscritto alla nuova Lega, quella “Salvini Premier”. Di certo rischia grosso proprio colui che sabato ha parlato per voce di Bossi, ovvero Paolo Grimoldi.

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