Il derby elettorale di Busto: c’eravamo tanto amati

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Marco Reguzzoni e Isabella Tovaglieri, candidati di Busto Arsizio alle Europee

Manca un amen all’apertura dei seggi elettorali per le Europee e, tra i candidati, sale la tensione. Nemmeno da dire, vista la posta in palio. Benché la stragrande maggioranza di coloro che gareggiano alle urne possano al massimo sperare in un buon risultato personale, non certo nella conquista di un seggio a Bruxelles. E’ la legge dei numeri. E del proporzionale, che non fa sconti a nessuno. Soprattutto se in ballo ci sono confronti (scontri) fratricidi, come a Busto Arsizio, dove la leghista Isabella Tovaglieri, giovane e rampante eurodeputata uscente, si dividerà i voti locali con l’altrettanto rampante candidato indipendente nella lista di Forza Italia, Marco Reguzzoni. Anch’egli con solide e importanti radici nella Lega, recise quasi tre lustri fa per contrasti, non s’è mai capito se di natura personale o ideologica, col nuovo vertice anti-bossiano del partito.

Il risultato è che due esponenti della cosiddetta bustocchità, espressa dai loro cognomi autoctoni, Tovaglieri e Reguzzoni, sono in campo nella stessa città per un uguale obiettivo. Ce la faranno? Ah, saperlo! I due, un tempo uniti nelle lotte movimentiste del Senatur, si ritrovano a guardarsi obliquamente, a lanciarsi frecciate maligne nel tentativo di delegittimarsi a vicenda, il che significa parlar male l’uno dell’altra e viceversa, per non parlarsi affatto. Esageriamo? Mica tanto: chi conosce i retroscena può soltanto confermare. Situazione comprensibile alla luce dei legittimi, rispettivi desideri di uscire vittoriosi dalla consultazione di sabato e domenica prossimi. Altrimenti, perché si sarebbero candidati?

Soltanto che incognite e variabili incombono. Vogliamo parlare della necessità che un possibile successo richiede una valanga di consensi ben oltre i perimetri bustocchi, provinciali e regionali? Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria fanno parte dello stesso collegio elettorale. Vince chi pesca da quelle parti, non soltanto in casa. Tovaglieri e Reguzzoni si sono dati un gran daffare per farsi conoscere e raccontarsi, ma in riva al mare e ai piedi delle montagne? E a Genova, a Torino, ad Aosta?

Vogliamo continuare con la spietata concorrenza interna alle rispettive liste? Vige il tutti contro tutti. Lega e Forza Italia sono accreditate di un risultato dignitoso, ma non sufficiente per sparigliare. La strada è in salita, i candidati, anche i più forti, arrancano sui tornanti di una campagna elettorale senza esclusioni di colpi. Mica una passeggiata per nessuno. Soprattutto se non hai l’appoggio diretto del partito e i galli nel pollaio si beccano tra loro.

A complicare lo scenario interviene l’annunciato, previsto, vaticinato strapotere di Giorgia Meloni, con le sue truppe. Busto Arsizio e la provincia devono fronteggiare la presenza di personalità di primo piano arrivate a fare fieno. Personalità come quella di Mario Mantovani, che non è bustocco ma vive quasi al confine, nelle prime propaggini dell’Alto Milanese. C’è da augurarsi che le recenti dichiarazioni, proprio a Busto Arsizio, di Andrea Pellicini, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, non siano profetiche per Tovaglieri e Reguzzoni. Ha detto Pellicini: “Mantovani rappresenterà la provincia di Varese in Europa”.

Soltanto lui, e gli altri? E i candidati del territorio? Se non venissero eletti sarebbe una vera e propria disfatta per il Varesotto, privo a quel punto di suoi esponenti nel parlamento europeo. Per Busto Arsizio risulterebbe ancora peggio. Ma, come si dice, la speranza è sempre l’ultima a morire. Soprattutto, come affermava quel tale, c’è sempre una speranza per chi non smette d’inseguirla. Allo stesso modo di Isabella Tovaglieri e Marco Reguzzoni. L’unico problema è che le strade sulle quali la inseguono divisi rischiano d’ingarbugliare il percorso. Fino a perdersi.

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