Il festival latino trasloca a Rescaldina ed è polemica. Pinciroli: «Busto perde un altro treno»

BUSTO ARSIZIO – «Il Latinfiexpo trasloca a Rescaldina e l’amministrazione non ha mosso un dito per trattenerlo. Un altro treno perso da Busto». Parola di Livio Pinciroli, ex consigliere comunale e provinciale e primo dei non eletti nella lista della Lega alle ultime elezioni, che torna ad alzare la voce rispetto allo stop al festival latinoamericano che per diversi anni, prima del Covid, aveva trovato “casa” a Malpensafiere. «Portava lavoro, indotto e soldi al Comune e alla Camera di Commercio – tuona “Pinci” – ora vedremo molta gente di Busto che andrà a ballare a Rescaldina».

La polemica

Una polemica non nuova, che però riprende vigore ora che il Latinfiexpo, la rassegna estiva organizzata da Felice De Meo, sembra aver trovato una collocazione che potrebbe essere stabile, nel parcheggio dell’ex Auchan di Rescaldina, poco fuori dai confini provinciali. «Uno scippo in piena regola da parte di una cittadina che – lo definisce Livio Pinciroli – il festival aveva scelto Busto Arsizio e Malpensafiere come sua location ideale, in un periodo in cui il polo fieristico è pressoché deserto, poi però la “politica” si è messa di traverso e Busto ha perso un altro treno, con l’amministrazione comunale che non ha mosso un dito per cercare di trattenere una manifestazione che movimentava le torride estati in città». Insomma, un’occasione di attrattività persa, forse per sempre: «A Busto la gente vuole anche ballare e divertirsi. Se ferma tutto di fronte a qualche lamentela, questa città non farà mai il salto di qualità e rimarrà sempre un paesone».

I benefici del festival

Un errore, per l’ex consigliere della Lega, sotto diversi punti di vista: «Da quello economico, visto che il festival portava lavoro, indotto e risorse per mantenere Malpensa Fiere. Ma anche da quello sociale, da un lato perché l’area parcheggio gestita dal Distretto urbano del Commercio offriva un’opportunità di lavoro e uno stipendio a tante persone disoccupate e in difficoltà, e dall’altro perché garantiva per tutta l’estate un luogo di divertimento e di svago non solo per le famiglie e gli appassionati di ballo, ma anche uno sfogo sano e controllato per tanti ragazzi che sono in giro a vagabondare nelle piazze nei quartieri periferici della città». Benefici che adesso, per Pinciroli, si trasferiranno, con i balli, a Rescaldina. «Al festival arrivava gente da Milano, da Como, perfino dalla Svizzera. E in tanti anni non ci sono mai stati veri problemi, nonostante la presenza di migliaia di persone. Anche il rumore era sempre tenuto sotto controllo e non superava mai i limiti di legge».

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