Jerago, 3 anni per avviare i lavori al muro crollato. Il sindaco: «Iter fuori dalla realtà»

JERAGO CON ORAGO – Ci sono voluti quasi tre anni per far partire il cantiere del muro di villa Cova crollato sulla via Giulio Bianchi. E il sindaco di Jerago con Orago Emilio Aliverti “bacchetta” la Sovrintendenza «che risponde al Ministro Sangiuliano di Fratelli d’Italia», facendo il parallelo con la bufera Aermacchi in corso in questi giorni a Varese: «Ci impone di conservare muri fatiscenti con inferriate di scarso valore storico-artistico. Io sono uomo delle istituzioni e rispetto tutti gli enti, ma posso dire che certe scelte qualche sospetto me lo fanno sorgere?». A Jerago con Orago la Soprintendenza era già entrata a gamba tesa sul progetto di riqualificazione di viale Rejna, affossandolo e costringendo l’amministrazione a fare marcia indietro.

Il crollo

Era il 19 settembre del 2021, quando nel pieno di un violento temporale all’ora di pranzo il muro del parco di villa Cova – la dimora storica che ospita gli uffici comunali – crolla sulla via Giulio Bianchi, la principale strada di accesso da ovest al centro storico di Jerago. In poche ore la strada fu riaperta al traffico, ma ci vorrà una settimana per mettere in sicurezza il muro crollato. Poi prese il via l’odissea di «un processo autorizzativo infinito e, a mio avviso, assolutamente fuori dalla realtà – così lo definisce il sindaco Emilio Aliverti – quel muro venne dichiarato “soggetto a vincolo” dalla Sovrintendenza, obbligando il percorso di riqualificazione a fasi di approvazione ben superiori a quelle ordinarie». Un iter che si è concluso solo 32 mesi dopo, il 17 maggio 2024. Permettendo finalmente l’affidamento dei lavori, per una spesa di 70mila euro circa, e la consegna del cantiere, datata 26 giugno.

I lavori

«I lavori prevedono la demolizione del fabbricato gravemente compromesso, attualmente in corso – spiega l’assessore ai lavori pubblici Luigi Caruggi riferendosi alla casetta dell’ex ghiacciaia di villa Cova – seguiranno lo scavo di sbancamento, la realizzazione di fondazioni e muratura in elevazione, la ricucitura con muro esistente, lo riempimento, quindi le opere di completamento e finitura». Ci vorrà un mese e mezzo per portare a termine i lavori, meteo permettendo, con qualche inevitabile disagio per la viabilità del centro, ma volutamente in un periodo di chiusura delle scuole. «Entro la riapertura di settembre, avremo il muro di villa Cova finalmente riportato alla sua condizione originale – preannuncia il sindaco Aliverti – non è il progetto che avevamo in mente, ma è quello che abbiamo potuto realizzare. E lo faremo il più velocemente possibile».

Lo sfogo

L’amministrazione comunale infatti, nel 2022, aveva messo a punto un progetto di intervento più articolato, che prevedeva l’arretramento del muro storico, con la realizzazione di un nuovo marciapiede e l’allargamento dell’incrocio con via Roma, attualmente molto “impiccato”. «Avrebbe dato respiro all’ingresso del paese e migliorato la viabilità – ricorda il sindaco di Jerago con Orago – ma l’Ente che risponde al Ministro Sangiuliano di Fratelli d’Italia (lo stesso ente per cui il primo progetto di riqualificazione di viale Rejna andava bene e poi improvvisamente invece è stato bloccato tutto…) dopo aver indicato la modalità di procedura più idonea per arrivare al risultato ha, ancora una volta, imposto la conservazione dello status quo». E il sindaco si adegua ma non capisce: «È stato fatto di tutto a villa Cova (e alle vecchie scuole medie – per chi le ricorda) – lo sfogo di Aliverti – demoliti accessi, rimossi camini, aperte e chiuse finestre… ma la mia generazione di sindaci sembra essere vincolata alla conservazione. Anche di muri fatiscenti, con inferriate di scarso valore storico artistico incluse».

Jerago, riaperta via Giulio Bianchi: muro in sicurezza dopo il crollo

jerago con orago muro villa cova – MALPENSA24