La conservazione del paesaggio storico nel Parco Ticino al congresso nazionale Siep

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MAGENTA – Il Parco del Ticino ha partecipato da mercoledì 26 giugno a ieri, venerdì 28, al congresso nazionale Siep-Iale (Società italiana di ecologia del paesaggio) alla Libera Università di Bolzano-Campus di Bressanone (nella foto). Il congresso, dal tema “I paesaggi tradizionali e le sfide della transizione ecologica”, ha discusso dei paesaggi tradizionali, come identificarli e censirli, quali sono i rischi che corrono oggi, qual è l’eredità che lasciano, quali sono i servizi ecosistemici che forniscono alla società, come si può conservarli, mantenerli o ripristinarli, quali sono gli spunti didattici e di educazione ambientale che vi si possono trovare.

Signorelli: «Presentato il lavoro di 40 anni»

Il contributo portato dal Parco del Ticino ha riguardato “La conservazione di un paesaggio storico per lo sviluppo di un sistema agricolo contemporaneo”. Come spiega il consigliere delegato Fabio Signorelli, «si tratta della presentazione del lavoro che l’Ente svolge da oltre 40 anni nel recupero, nella tutela e valorizzazione dei caratteri storici dei paesaggi agrari quale risorsa culturale ed economica per la costruzione, il mantenimento e lo sviluppo di paesaggi sostenibili. Paesaggi, quelli dei prati stabili e delle marcite, che hanno un valore storico e identitario eccezionali, ma che portano con sé valori contemporanei, quali esempi perfetti di sostenibilità».

Quanto presentato nasce in particolare dalla lunga collaborazione tra i settori Agricoltura e Paesaggio del Parco e il Politecnico di Milano. Nel corso del congresso sono state illustrate le azioni strutturali, di divulgazione e di monitoraggio che l’Ente conduce da anni lavorando principalmente con gli agricoltori, con il supporto del mondo accademico e con il coinvolgimento delle scuole e dei cittadini.

Sono stati inoltre presentati i risultati di questo lavoro: la salvaguardia della pratica tradizionale, l’aumento della biodiversità, la gestione sostenibile delle acque, il coinvolgimento responsabile degli agricoltori e degli abitanti. «Risultati – commentano dal Parco del Ticino – che sono alla base di una governance innovativa che riconosce il ruolo contemporaneo e dinamico del paesaggio storico. Sono state giornate di confronto, condivisioni e nuove relazioni che portano forza, nuove prospettive e nuovi obiettivi che con caparbietà il Parco persegue su queste tematiche».

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