La (in)sostenibilità ambientale di chi amministra Legnano

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LEGNANO – È partita una massiccia propaganda, con ripetute affermazioni retoriche e generiche sulla sostenibilità ambientale dell’operato della giunta Radice (nella foto, con i consiglieri di maggioranza dopo l’approvazione del Pgt). Il sindaco interverrà alla prima festa della sostenibilità non per partecipare a un dibattito aperto sulle questioni ambientali cittadine, ma per un monologo nel quale esalterà il suo operato e proclamerà vaghi buoni propositi oltre a princìpi generali condivisibili da tutti, senza poter essere smentito. Ha preannunciato che presenterà anche la guida dei comuni sostenibili, che ricomprende Legnano solamente perché questo comune ne ha fatto richiesta e non per una selezione fondata su criteri oggettivi.

Rivendicherà anche l’importanza della missione in Portogallo di una delegazione, che ha presentato la sostenibilità di Legnano a un incontro di Intelligent Cities Challenge per fare scuola agli altri 63 comuni iscritti a questa associazione. La realtà dell’amministrazione Radice purtroppo è molto diversa e incompatibile con la conclamata sostenibilità.

Il voltafaccia sull’inceneritore

Il sindaco infatti è stato il principale promotore del mantenimento in attività dell’inceneritore di Borsano dopo che ne era stato deciso lo smantellamento perché obsoleto e in pessime condizioni. Questo impianto presenta continui guasti e interruzioni ed è completamente inutile perché gli inceneritori in Lombardia hanno una potenzialità di bruciare più del doppio dei rifiuti prodotti nella regione. Continuerà così a spargere con i suoi fumi sostanze inquinanti e molto nocive per la salute e per l’ambiente in una zona che arriva a ricomprendere anche quartieri di Legnano e che è stata già compromessa dalle emissioni di oltre 50 anni dell’inceneritore. Si determinerà un effetto pericoloso di accumulo di alcuni veleni come la diossina e il mercurio, che non vengono smaltiti se non in misura molto ridotta dagli organismi umani. Non a caso non sono state accolte le ripetute richieste di una seria indagine epidemiologica per accertare su base statistica l’incidenza su alcune malattie gravi, sui ricoveri ospedalieri e sui decessi dell’attività dell’inceneritore.

L’utilizzo di questo impianto comporterà costi enormi stimati in circa 120 milioni per adeguamenti necessari a farlo funzionare. L’intera operazione è assurda e antieconomica, ma garantirà enormi profitti a società private e risponderà ai propositi espansionistici di Cap Holding nel lucroso settore dei rifiuti.

I disastri previsti dal nuovo Pgt

Altro mortificante capitolo della politica anti ambientale del comune è il nuovo Pgt, che ha previsto:

una valanga di 120.000 metri cubi di cemento (pari al 20% in più di tutti gli edifici residenziali dell’area Cantoni e a 400 appartamenti da 100 metri quadri) senza alcun limite di altezza in un’area dismessa tra via San Bernardino e la fascia di rispetto cimiteriale;

– numerose grandi costruzioni su terreni agricoli, naturali o boscosi, privilegiati rispetto ad altri per ragioni non manifestate, con la conseguenza di garantire appena appena il rispetto del limite minimo del risparmio del suolo imposto dalla regione;

un’invasione di strutture commerciali di notevoli dimensioni soprattutto nelle zone del viale Sabotino e dei suoi sbocchi, che provocherà l’afflusso di una gran quantità di auto anche dai comuni vicini;

– 17.500 mq di superficie commerciale in via Liguria (quindi nei pressi di viale Sabotino) su un terreno attualmente boschivo;

– 90.000 mq di un impianto solare a terra da installare su un un enorme prato agricolo;

due vicini grandi centri logistici di complessivi 38.924 mq nei pressi della strada già molto trafficata della Saronnese, che subirà quindi il transito aggiuntivo di un gran numero di pesanti mezzi di trasporto.

Tante altre scelte negative

Il disinteresse ambientale è stato dimostrato da questa giunta anche con altre scelte quali il rifiuto di mettere a disposizione la polizia locale per gli accertamenti urgenti in casi di inquinamento dell’ Olona o il rigetto della oroposta di inserire l’isola del Castello nel parco dei Mulini oppure l’eliminazione della previsione del precedente Pgt di un parco nella zona centrale dell’ex ospedale.

Sicuramente questi fatti pesantemente negativi non sono stati riferiti nella conferenza in Portogallo e saranno completamente ignorati nella festa della sostenibilità: non deve risultare che proprio chi governa la città è ambientalmente insostenibile.

Franco Brumana

Capogruppo consigliare Movimento dei Cittadini – Legnano

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