Lattuada scuote FdI. Pellicini: «Brava Giorgia. Basta rigurgiti del passato»

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ROMA – Giorgia Meloni ha preso le distanze dai nostalgici esponenti di Gioventù nazionale. Checco Lattuada ha preso posizione nei confronti della sua (ma lo sarà ancora?) leader definendo la lettera una vigliaccheria. E, infine, Andrea Pellicini (nella foto sopra), deputato varesino e presidente provinciale del partito della Meloni reagisce (senza mai citarlo se non per ricordare – fuori dal commento – che «Lattuada è ormai da tempo lontano dal partito non avendo più rinnovato la tessera») all’uscita del Checco. Che guazzabuglio, Fratelli!.

Inequivocabili le parole di Pellicini che rivendica la distanza di Fratelli d’Italia da qualsiasi «rigurgito (scrive proprio così Pellicini) del passato», partendo dalle parole di Tommaso Foti per blindare la scelta irreprensibile di Giorgia Meloni.

L’intervento di Pellicini

Come ha detto Tommaso Foti, storico esponente della destra nazionale e presidente dei Deputati di Fratelli d’Italia, nel nostro partito chi sbaglia paga. E chi ha la tessera di FDI, anche se aderente a Gioventù Nazionale, non può essere giustificato di fronte a manifestazioni contrarie ai valori di tolleranza e di rispetto su cui il partito si fonda. Sarà la commissione di garanzia, nell’ambito di un procedimento garantito, ad applicare le eventuali sanzioni.
Giorgia Meloni ha agito in modo irreprensibile, ricordando, senza se e senza ma, che in Fratelli d’Italia non c’è spazio per rigurgiti del passato, ma soprattutto per manifestazioni di razzismo e antisemitismo.
Quello che è incredibile in questa storia è l’ipocrisia della sinistra, pronta a saltare addosso ad Fdi per il servizio di Fanpage, ma più che tollerante nei confronti di gruppi che agiscono al suo interno, dai centri sociali alle università, che diffondono odio contro Israele al grido di “Palestina libera dal fiume al mare”, negando addirittura il diritto di Israele ad esistere.
La destra italiana non è affatto antisemita, come è stato ricordato ieri dal presidente della comunità ebraica di Milano.
Per questo motivo, non possiamo permetterci di offrire ai nostri avversari degli argomenti per mistificare la realtà.
Ai nostri giovani dobbiamo trasmettere i valori della storia, della patria e della nostra profonda identità culturale, spiegando loro che cosa siano le radici giudaico cristiane della civiltà occidentale, ma anche facendoli sentire orgogliosi di discendere da Dante, Macchiavelli e Manzoni.

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