LEGNANO – Sogno o son desto? Neanche il tempo di godersi la meritatissima promozione in A2 ottenuta sul campo che per la Fo.Co.L. è già arrivato il momento di fare i conti con la dura e triste realtà. I tempi troppi ristretti per programmare una categoria costosa e impegnativa come l’A2 di volley femminile, unita ai problemi logistici per reperire un palazzetto idoneo alla categoria, hanno indotto la società a fare un passo indietro, ad optare “a malincuore e dopo attente valutazioni” per una rinuncia dolorosa, ma oculata.
Palazzetto cercansi
Del resto Legnano non ha nemmeno un Palasport come dir si voglia e il PalaBorsani di Castellanza (qui il nuovo contratto di gestione) è invece già occupato dai Knights Legnano Basket e dalla Futura Giovani Busto Arsizio, società – quest’ultima – peraltro legata alla stessa Fo.Co.L. A volerla dire tutta forse la soluzione più logica – aldilà delle ipotesi Vanzaghello e Gerenzano, prese comunque in considerazione – sarebbe stata far giocare la Futura nella sua città, a Busto all’Arena e-work (in alternanza con la Uyba), e la Fo.Co.L. al PalaBorsani, ma il tempo – e forse non solo – è stato tiranno.
Ritorno in B1
Ad ogni modo la GS. Focol Volley Legnano, che a questo punto si attiverà per vendere i diritti di A2 (Casalmaggiore, Giorgione o chi altro?), ha già annunciato – oltre alla partenza del coach della promozione Daniele Turino (andrà alle Pink Spiders, in Corea del Sud, alla corte di Marcello Abbondanza) – di voler prendere parte alla B1, con l’intenzione di pianificare una nuova scalata (“La Fo.Co.L. comunque ci riproverà: l’obiettivo, granitico, sarà un nuovo salto di categoria. Una promessa che facciamo e che desideriamo mantenere perché chi si ferma a guardare l’orizzonte parte sconfitto in partenza: il vero obiettivo resta la conquista del cielo”).
La Città del Palio s’interroga
E per Legnano, la Città del Palio, si apre una seconda ferita che deve far riflettere: dopo il glorioso Legnano Calcio, retrocesso in Eccellenza e finito nelle mani di chi ben sappiamo, ora anche la pallavolo – sebbene con una società sana alle spalle – è costretta, anche per motivi di strutture e impianti, a fare una dolorosa rinuncia ad una A2 meritata sul campo. A Palazzo Malinverni forse è il caso che qualcuno inizi a prendersi a cuore lo sport cittadino e le sue realtà.
