Luis Scola: “Via coach Bialaszewski. Mannion? Vogliamo confermarlo”

Luis Scola Pallacanestro Varese

VARESE – E’ un Luis Scola a tutto campo, come ai bei tempi dell’Albiceleste, quello che incontra la stampa e che risponde a una raffica di domande che neanche il Moreyball… L’amministratore delegato della Pallacanestro Varese parla su tutto. Per sintetizzare due, anzi tre, gli annunci. Come previsto Tom Bialaszewski non allenerà più Varese. La società ha offerto il ruolo di coach a Herman Mandole. E si punta a trattenere Nico Mannion, ovviamente al netto delle uscite previste dal suo contratto (quella Nba in primis). A proposito di staff tecnico la continuità dovrebbe interessare anche Marco Legovich, a cui la società ha recapitato una proposta. Ma andiamo nel dettaglio.

Tom Bialaszewski

Non sarà più il nostro coach. Ci siamo confrontati al termine della stagione e, di comune accordo, abbiamo deciso di separarci. Voglio ringraziarlo per il lavoro che ha fatto qui a Varese. Il rapporto tra noi risaliva a quando io giocavo a Milano. Cosa non ha funzionato? Ad inizio stagione la responsabilità dello scarso rendimento della squadra è stata nostra, non sua. Poi siamo intervenuti con alcuni correttivi e penso che abbia funzionato. I motivi dell’addio? Tutti prima o poi vanno via, la Pallacanestro Varese è una squadra di sviluppo, non è la destinazione finale di giocatori e allenatori. La cosa migliore per entrambi è stata proseguire il percorso su strade diverse.

Il Moreyball

Il nostro sistema di gioco? L’allenatore è libero al 100% di scegliere le situazioni. Poi le cose che facciamo non sono infallibili. La nostra pallacanestro è andata molto bene l’anno scorso, meno quest’anno, ma sono stati due sistemi molto diversi. In generale vogliamo fare le cose che ci danno più probabilità di vincere le partite.

Il giudizio sulla stagione

Non siamo soddisfatti. Volevamo essere ai playoff, volevamo giocare un campionato da protagonisti, volevamo vincere la Fiba Europe Cup. Non ci siamo riusciti. D’altra parte questi sono i risultati nella pallacanestro, a volte vanno bene, a volte vanno male. Quest’anno con 14 vittorie si poteva raggiungere i playoff. Nella seconda parte siamo abbastanza andati bene, con 9 vinte e 9 perse e abbiamo dimostrato di poter competere con tutti. I cambi nel roster? A livello di filosofia non ci piacciono e non ci rendono felici: vorremmo iniziare e finire con la stessa squadra, però quest’anno ci hanno aiutato a migliorare.

Il bilancio di fine anno

In generale il nostro progetto sta andando avanti bene in tutte le componenti: la squadra femminile, il settore giovanile, la squadra in carrozzina è stata promossa in serie A. Come società abbiamo migliorato su tanti aspetti. Poi ci sono i tifosi, che sono sempre incredibili: un numero di spettatori addirittura in crescita, che ha riempito il palazzetto. La squadra nella seconda parte ha regalato un livello di gioco e uno spettacolo piacevole, che ha accontentato il pubblico.

Nico Mannion

Nico ha cambiato il volto della squadra. La cosa per noi più importante è che ha valutato e colto l’opportunità di venire a Varese. Per noi aver preso Nico e averlo valorizzato è fondamentale, perché ci ha aperto come credibilità ad un livello di giocatori più alto. La cosa più bella è che Nico è contento di essere a Varese. Questo non vuol dire che ci rimarrà per sempre. Se lo chiameranno dalla Nba lo accompagnerò io stesso e sarò felice per questa opportunità. Rimarrà? Noi puntiamo a confermarlo. Poi ci sono le variabili nel suo contratto. Per me Nico è il miglior giocatore del campionato italiano, senza alcun dubbio ed è un onore averlo a Varese. Speriamo che ci resti.

Il mercato

Grazie alla credibilità che ci siamo costruiti adesso è più facile avere giocatori sotto contratto pluriennale. L’anno scorso non avevamo praticamente nessuno, adesso hanno quasi tutti un biennale tranne due. Questo è molto importante per il nostro progetto e ci dà coraggio. La sanzione dell’anno scorso non ci ha tolto credibilità. Il nostro obiettivo è avere una continuità di almeno il 60% dei minuti giocati da atleti nel roster. Poi dipende dalle clausole d’uscita dei giocatori. Al momento è ancora troppo presto.

Budget e main sponsor

Il progetto VSE è una tappa di maturazione del progetto. Al momento siamo solo all’inizio, dobbiamo definire i prossimi step. Con Openjobmetis e Rosario Rasizza c’è un rapporto incredibile: 10 anni insieme, è il contratto più longevo della serie A. C’è stato un cambio di proprietà nella società, ma noi speriamo che continuino con noi. Cerchiamo continuità anche nei compagni di viaggio.

Il nuovo allenatore

Abbiamo chiesto a Herman Mandole di essere il nostro capo allenatore. Lui è molto contento di questa proposta, adesso dobbiamo trovare un accordo sui dettagli. Herman è la nostra prima opzione. Cerchiamo un coach che sia idoneo per il ruolo e che dia continuità al lavoro svolto. Per questo speriamo che accanto a lui rimanga Marco Legovich: noi siamo contenti di lui, lui è contento di noi.

La Fiba Europe Cup

Vogliamo essere lì, vogliamo continuare a giocare in Europa. Al momento il nostro livello è quello della Basketball Champions League o della Fiba Europe Cup. Sicuramente faremo di tutto per tornarci e per provare a vincerla. Ci sono stati dei contatti, ma è ancora presto per avere una risposta definitiva. Tutto l’ambiente deve percepire l’importanza della vetrina europea, anche se capiamo che per i tifosi il campionato sia più importante. Noi teniamo tantissimo a competere a livello internazionale.

Il settore giovanile

Sono contentissimo. La foresteria è già finita, il Campus è una struttura importante, l’accordo con la Robur dal mio punto di vista sta andando benissimo. Speriamo di migliorare trovando partnership con altre società del territorio, per esempio la Gallarate del presidente Thomas Valentino. Al momento abbiamo 450 ragazzi, vorremmo arrivare a 1.000 tesserati anche se c’è un problema palestre da risolvere e lo risolveremo. A questo aggiungiamo la School Cup, che ci dà una visibilità incredibile e che allarga la nostra fanbase. L’obiettivo per il futuro è portare in prima squadra più giocatori possibili del nostro vivaio. Elisee Assui? Speriamo che rimanga da noi per giocare in serie A. Dal punto di vista sportivo siamo stati ad un tiro dalla finale nazionale Under 19 senza Wei (Zhao n.d.r.) e con tanti Under 17 contro società che fanno un massiccio reclutamento. Un risultato incredibile. Ci giochiamo altri due ingressi nelle finali nazionali (Under 17 e Under 15). Questo è un bilancio entusiasmante, così come quello della serie B, che dà ai ragazzi la possibilità di crescere. Vorremmo trattenere i giocatori migliori e trovarne di altri, sia a livello locale che alloggiandoli in foresteria. Il reclutamento ha però un costo alto e vogliamo fare le cose step by step, in maniera sostenibile, anche per i ragazzi: lavorare su di loro vuol dire implementare la piattaforma del coaching e delle palestre per sviluppare i ragazzi con tante ore di lavoro personalizzato. La foresteria è importante, anche per altre situazioni: per esempio potremmo ospitare l’Argentina. Vedremo se riusciremo a farlo.

Luis Scola Pallacanestro Varese – MALPENSA24