«Pendolari come polli ammassati». Treni a Busto, quanti problemi. Soluzioni? Nel 2028

BUSTO ARSIZIO – Le linee ferroviarie sono «sature», le due stazioni sono sotto attacco di vandali e abusivi, per la puntualità dei treni «è un momento non facilissimo» per via di lavori e interruzioni sulle linee. Ma le prospettive di soluzione dei problemi che affliggono i pendolari di Busto sono rimandate nel tempo. Una data chiave sarà il 2028, quando è atteso il completamento dei lavori per il quadruplicamento della linea RFI tra Rho e Parabiago, oggi «un collo di bottiglia» per i treni che transitano da Busto. «Pendolari ammassati come i polli – il colorito commento del “solito” Max Rogora (FdI) – non possiamo aspettare il 2028».

Da piccioni a polli

Nella seduta congiunta delle commissioni bilancio e lavori pubblici, presieduta da Simone Orsi (Lega) intervengono in audizione i responsabili di Trenord, RFI e Ferrovie Nord, le società che si occupano di ferrovie in Lombardia. A chiamarli sono le forze di maggioranza, su input del capogruppo della Lista Antonelli Marco Lanza: «Non è una critica o un attacco, ma è doveroso affrontare le problematiche di continui ritardi, ormai cronici, sulla rete del trasporto ferroviario, arrivati a livelli gravi e disarmanti. È un problema di qualità di vita ma anche di sicurezza». Ancora più duro Max Rogora, consigliere di Fratelli d’Italia, che quando era assessore aveva suscitato scalpore per aver definito i pendolari “piccioni” («nidificano ovunque», occupando gli spazi che trovano liberi per la sosta, metafora per cui poi si era scusato) e che stavolta li paragona ai «polli ammassati» nelle carrozze sovraffollate. «È imbarazzante nel 2024 un viaggio di 40 minuti ammassati come dei polli. È brutto che non si possano risolvere i problemi, aggiungendo qualche vagone». E il capogruppo dei “Fratelli” Luca Folegani chiede lumi sull’«intenzione di spostare la tratta del Malpensa Express dalle Nord allo Stato».

La polemica

Il tema è anche motivo di polemica tra maggioranza e opposizione. Quando il capogruppo Pd Maurizio Maggioni fa notare che «ritardi e manutenzioni riguardano l’intero assetto regionale. E gli interlocutori ne sanno più di noi. Stiamo su quello che possiamo fare imvece di fare in piccolo un dibattito regionale», il consigliere “antonelliano” Matteo Sabba rivendica che «boi rappresentiamo i cittadini, molti di più di voi, ed è evidente il perché. Ci chiedono questo e qualcuno deve dare una risposta, a noi e ai cittadini». Ma dai banchi della minoranza c’è anche Emanuele Fiore (gruppo misto) che richiama provocatoriamente lo slogan “il bello di vivere a Busto“, che «si vede dai dettagli» nelle due stazioni.

Qui Trenord

Eppure Busto Arsizio, con 378 fermate di treno al giorno per circa 9000 viaggiatori, equamente suddivisi per tra RFI e FNM, è in Lombardia la seconda città dopo Milano come numero di treni in sosta, e l’unica a servire tutte e tre le stazioni principali di Milano (Centrale, Garibaldi e Cadorna). Dati snocciolati da Fabio Filippi di Trenord. Le reti sono tecnicamente sature. Basta poco, lavori e rallentamenti, per generare ritardi, soprattutto verso Milano.

Qui RFI

Per risolvere il problema della saturazione, la compagnia del gruppo FS ha «due macro progetti in campo», come spiega Michele Rabino, responsabile sviluppo infrastrutture Area Nord Ovest di RFI. Uno di tipo tecnologico, con lo sviluppo di «un sistema di segnalamento di ultima generazione» per la regolarità della linea e l’altro infrastrutturale, il quadruplicamento della tratta Rho-Parabiago più il Raccordo Y. Opera «già appaltata, inizio lavori entro l’estate, completata nel 2028». Nel frattempo sulla stazione di Busto FS sono già stati realizzati «investimenti per 6,9 milioni». Per la puntualità invece Antonella Parodi ammette che «è un momento non facilissimo. Con difficoltà legate ai lavori di rinnovo dei binari. Quelli in corso termineranno il 24 maggio, i prossimi saranno in autunno, e «alla fine confidiamo in un miglioramento della stabilità della linea».

Qui FNM

«Treni aggiuntivi? Molto difficile» ammette Roberto Riva, responsabile del servizio circolazione di Ferrovie Nord. «I ritardi sono mediamente di 3 minuti – affermazione che verrà contestata dai consiglieri – con un indice di treni in orario sotto i 5 minuti dell’86%». La T2-Gallarate? «È un’opportunità ma da Regione non ci sono ancora decisioni sul futuro del Malpensa Express». E Gianluca Tacchi, responsabile manutenzione di FNM, annuncia «investimenti sugli apparati per la gestione della circolazione (da elettromeccanici a computerizzati), ci aiuterà in una tratta satura con 219 treni al giorno che transitano per Busto».

Consiglieri delusi

Risposte deludenti, per i consiglieri. Max Rogora si dice «non soddisfatto, non abbiamo avuto risposte specifiche». E lancia un appello: «Mettiamoci attorno al tavolo e lavoriamo per le soluzioni. Non possiamo aspettare il 2028». Luca Folegani parla apertamente di «un quadro distorto della realtà», mentre Emanuele Fiore giudica «poco rispettoso dei pendolari calcolare il ritardo sulla media generale». Prova a metterci una pezza il sindaco Emanuele Antonelli: «Istituiamo un filo diretto per raccogliere e farvi arrivare tutti i problemi e capire se si possono migliorare – la proposta alle compagnie ferroviarie – confidiamo, ci avete conosciuto, e avete visto come siamo cattivi…». Cala il sipario ma i problemi dei pendolari rimangono.

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