BUSTO ARSIZIO – Sono cinque i candidati alla successione del dottor Marco Merlo come primario del reparto di ortopedia dell’ospedale di Busto Arsizio. Tra i candidati c’è l’attuale facente funzione Aldo Mazzucco, storico “vice” di Merlo, ma non c’è invece il dottor Diego Baù, che si era aggiudicato il concorso per il primariato, procedura poi revocata dal Tar della Lombardia a seguito del ricorso presentato dal dottor Mazzucco. L’incarico è vacante dal gennaio 2023, quando il dottor Merlo ha rassegnato le dimissioni da primario in anticipo rispetto ai termini di pensionamento.
Il caso
La prima procedura di selezione aveva visto vincitore il dottor Baù, dirigente all’ospedale di Angera. Ma la valutazione fatta dalla commissione era stata impugnata con un ricorso al Tar presentato dal dottor Mazzucco, che nel frattempo aveva “ereditato” dal suo precedente capo Merlo la reggenza ad interim del reparto. Accolta dai giudici amministrativi la sospensione cautelare del provvedimento, la nomina del nuovo primario, prevista per il 1° settembre 2023, era saltata. Poi l’accoglimento nel merito del ricorso aveva provocato la revoca della procedura di selezione: tutto da rifare, l’ordine del Tar. Così ASST Valle Olona non ha potuto far altro che far ripartire da zero il concorso.
La procedura di selezione
In “palio” c’è l’incarico quinquennale al posto di Dirigente Medico Responsabile di Struttura Complessa in area chirurgica e delle specialità chirurgiche della disciplina di ortopedia e traumatologia, per la struttura complessa “Ortopedia Busto Arsizio”. Dei cinque candidati che hanno fatto domanda entro i termini stabiliti, quattro sono stati ammessi direttamente alla fase di pubblica selezione, mentre uno è stato ammesso con riserva, il che significa che dovrà integrare la documentazione presentata per poter accedere alle prove selettive del concorso. Nel frattempo la procedura va avanti, con la nomina della commissione di valutazione che dovrà sovrintendere alle prove di selezione.
Ortopedia Busto, accolto il ricorso al Tar: per il dopo-Merlo è tutto da rifare
