SANGIANO – La piazza centrale di Sangiano, situata di fianco al Municipio, porta ora il nome di “piazzale Dario Fo e Franca Rame”. Un omaggio al premio Nobel nato proprio all’ombra del Picuz il 24 marzo del 1926, e con lui alla donna che lo ha accompagnato per anni nella vita e sui palchi contribuendo al raggiungimento del riconoscimento assegnato a Stoccolma nel 1997.
L’intitolazione
Ieri, sabato 25 maggio, il momento dello svelamento della targa, che è stata scoperta dal sindaco Matteo Marchesi insieme al figlio di Dario Fo, Jacopo, e alla nipote Mattea, presidente della Fondazione Fo Rame. «È stato un bel momento, molto sentito anche dall’amministrazione e a cui tenevamo molto – ha commentato il primo cittadino (nella foto sotto col microfono) – inoltre è stato un piacere avere qui con noi la famiglia Fo, con cui si è instaurato in questi mesi un rapporto di vicinanza importante».
Il festival per Fo
Presenti anche i rappresentanti dei comuni limitrofi: il sindaco di Besozzo Gianluca Coghetto, l’assessore di Leggiuno Alessio Molinari e la vicesindaca di Luino Antonella Sonnessa. L’intitolazione si è svolta nell’ambito del primo Festival dei Mezaràt promosso da Serena Nardi. «Credo che abbiamo fatto una cosa epocale – commenta – finalmente Fo è riuscito a essere ricordato dignitosamente nella terra che gli ha dato i natali. Io continuerò a tenere viva la memoria storica artistica del territorio, come abbiamo fatto con Menotti, ora con Fo e come faremo sempre».
Anche un murale
Nell’occasione è stato inaugurato anche un murale, realizzato da Sonia Zarantonello e donato al Comune di Sangiano dal Centro sociale anziani di Leggiuno. L’opera raffigura proprio Dario Fo e Franca Rame. Il Comune inoltre ha promosso una cartellonistica culturale-turistica tra le vie del paese, inaugurata con una passeggiata molto partecipata una settimana fa. A chiudere il festival, dopo il momento simbolico di Sangiano, è stato poi in serata lo spettacolo al Teatro Sociale di Luino di Jacopo Fo, dal titolo “Com’è essere figlio di Franca Rame e Dario Fo”.
