Ospedale di Somma, ancora disagi: Pronto soccorso e Radiologia a orario ridotto

Somma ospedale pronto soccorso

SOMMA LOMBARDO – Prosegue lento e inesorabile il depotenziamento dell’ospedale di Somma Lombardo. Dopo la chiusura delle sale operatorie e il trasferimento del reparto di Oculistica a Gallarate, il 2024 segna anche il ridimensionamento di un servizio che veniva considerato una piccola eccellenza, ovvero il Punto di Primo intervento. Chiuderà quattro ore prima, proprio come la Radiologia. 

Orari ridotti 

Parla chiaro la nota interna di Asst Valle Olona che stava passando sotto silenzio, proprio come le disavventure del Bellini che non sembrano più interessare come nel passato i partiti e i comitati cittadini, un tempo veri e propri cani da guardia a difesa del presidio sommese. E così dal primo luglio l’orario di apertura del Pronto soccorso (attualmente in attività fino alle 20) a Somma Lombardo sarà accorciato di quattro ore.
Di conseguenza anche l’attività radiologica verrà  equiparata all’orario di apertura del Punto di Primo intervento, ovvero dal lunedì al sabato dalle 8 alle 16. Viene soppressa la reperibilità del sabato (che iniziava dalle 15 alle 20) mentre la domenica e i festivi permane, ma con la medesima riduzione oraria.
Si concentra dunque l’attività ambulatoriale e dei degenti entro le 16, mentre oltre l’orario di chiusura del Ppi e della Radiologia tutte le urgenze saranno in carico a Gallarate.

Il Primo intervento a Somma  

Il declino dell’ospedale di Somma, che lo scorso anno ha raggiunto i 100 anni di attività, iniziò nel 1984 con la chiusura della maternità, nel 1996 si proseguì con la Chirurgia, mentre nel 2014 si fece il cambio tra Day surgery e Oculistica, sottratta a Gallarate al termine di una lunga battaglia politica e poi tornata al Sant’Antonio Abate con un blitz lo scorso gennaio.
Ora la riduzione del Punto di Primo intervento è un nuovo fulmine a ciel sereno. Con i suoi 10mila accessi annui, infatti, è sempre stato considerato da Asst uno strumento utile per garantire un servizio sul territorio per i casi meno gravi per provare a evitare sovraffollamenti nei Pronto soccorso di Busto e Gallarate, in costante stress operativo. Evidentemente il calo del personale ha costretto a cambiare la programmazione.

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