BUSTO ARSIZIO – Partiranno lunedì 8 luglio i lavori per la sistemazione degli svincoli tra la superstrada 336 e l’autostrada A8 a Busto Arsizio. Ci vorranno tre mesi per creare un nuovo accesso diretto dalla dogana e dallo scalo Hupac sulla superstrada e per riaprire la barriera tra la 336 e la A8, consentendo anche a chi arriva da Sant’Anna e da Cassano Magnago di poter accedere direttamente in Autolaghi senza dover passare dalla “rotonda della Giardiniera”. Ad annunciare il via alle opere è l’assessore all’urbanistica del Comune di Busto Arsizio Giorgio Mariani, fautore della richiesta ad Anas di sistemare gli svincoli che oggi sono fonte di code, caos e arrabbiature quotidiane per migliaia di automobilisti e camionisti diretti in autostrada.
La famigerata barriera
Sono passati ormai cinque anni dalla decisione a sorpresa di Anas di impedire l’accesso diretto dalla superstrada 336 all’autostrada A8, posizionando nottetempo una barriera di new jersey in cemento all’altezza dello svincolo di Busto Arsizio. Da allora quella scelta ha generato caos e code quotidiane alla “rotonda della Giardineria”, al confine con Solbiate Olona. Diventata un passaggio obbligato per tutti i tir in uscita dall’interporto Hupac e per tutti i mezzi in arrivo dallo svincolo della 336 di Cassano Magnago e Sant’Anna. I lavori di sistemazione degli svincoli, anticipati grazie al pressing dell’assessore Mariani, rientrano nell’ambito del progetto della nuova “bretella di Gallarate”, il collegamento stradale tra lo svincolo della Pedemontana di Cassano Magnago e la superstrada 336 a Gallarate.
Disagi per tre mesi
Ci sarà qualche inevitabile disagio in questo periodo estivo per i lavori che ridisegneranno lo svincolo della dogana in superstrada 336, ma la prospettiva è quella di arrivare ai primi di ottobre con l’eliminazione della barriera di new jersey e la definitiva soluzione al problema. Una novità che vede tra i primi sponsor Confindustria Varese, che ha accolto con grande entusiasmo l’annuncio dei lavori: i rallentamenti provocati dall’attuale assetto degli svincoli rappresentano infatti un costo concreto sulle spalle di chi muove le merci.
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