Varese, maxi frode falsi invalidi: via al processo. Inps parte civile

VARESE – Falsi invalidi e maxi truffa all’Inps, sono 39 gli indagati comparsi oggi, giovedì 4 luglio, davanti al Gup del tribunale di Varese. Tra loro ci sono falsi invalidi, ma anche medici compiacenti (anche un consulente del tribunale varesino) e i due gestori di un Caf del capoluogo, marito e moglie, attraverso il quale le pratiche venivano incardinate. Questo quanto emerso dall’inchiesta della Guardia di Finanza di Varese coordinata dal pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma.

Truffa da un milione

Per i 39 indagati l’accusa, a vario titolo, è di truffa ai danni dello Stato. Truffa stimata dagli inquirenti intorno al milione di euro. L’udienza, che avrebbe dovuto dare il via al procedimento, in realtà è stata subito rinviata al 21 novembre per alcune omesse notifiche a carico degli indagati. A quanto pare non ci saranno richieste di riti alternativi mentre Inps sarebbe motivata a costituirsi parte civile. 

Le accuse

I fatti contestati vanno dal 2015 al 2019. I presunti falsi invalidi sono in tutto 27: persone che percepivano l’assegno di invalidità senza averne titolo in quanto, stando all’autorità giudiziaria, invalidi non erano. I medici che, secondo l’accusa, erano compiacenti nel certificare le false invalidità sono in tutto 10. Professionisti stimati che rigettano ogni accusa dall’inizio dell’inchiesta.

Al vertice del sistema ipotizzato dalla procura di Varese c’erano però marito e moglie, lei ex funzionario pubblico, titolari di una sorta di Caf attraverso il quale le pratiche per ottenere gli assegni di invalidità venivano incardinate.

Varese, falsi invalidi e medici compiacenti: maxi truffa all’Inps. Indagati in 39: inchiesta chiusa

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