VERGIATE – Enrico Baj, l’uomo che amava Vergiate. Al punto che il paese non si è mai dimenticato di rendere omaggio al grande artista milanese. Lo ha fatto in passato, intitolando la biblioteca – e la piazza su cui si affaccia – alla sua memoria. E lo farà ora, in occasione del centenario dalla sua nascita. Si tratta di una giornata pensata per «celebrare la persona, il papà, l’amico. Non solo il pittore», racconta il vicesindaco con delega alla Cultura, Antonella Paccini. Insomma, per «ricordare l’uomo che si è innamorato di Vergiate e qui è morto».
Il ricordo
È “il Baj”, come tutti se lo ricordano. Ed è così che si chiama l’evento in ricordo dei cent’anni da quel 1924, quando nacque a Milano un artista che sarebbe stato profondamente legato Vergiate. «Lo vogliamo omaggiare – con il sostegno della famiglia – come un concittadino. Non sarà quindi un intervento di critica d’arte, ma una giornata si amicizia e bellezza», prosegue Paccini. Per l’occasione – in calendario oggi 11 maggio, alle 10.30 – «porteremo in esposizione in biblioteca le opere che Baj, negli anni, ha donato al Comune. E che sono sparpagliate nei vari edifici». Contestualmente ci sarà un laboratorio dedicato ai bimbi, «ispirato ai suoi lavori». Mentre la compagnia teatrale vergiatese «sta mettendo in piedi uno spettacolo che racconta la sua opera “I funerali dell’anarchico Pinelli“». Anche Milano ha in programma una mostra a Palazzo Reale, «quindi organizzeremo un pullman per andare a visitarla».
Enrico Baj
Enrico Baj è stato pittore, scultore e saggista. Ha sempre avuto contatti con i grandi nomi del panorama letterario italiani e stranieri. Come con André Breton, Marcel Duchamp e Raymond Queneau. Oppure Edoardo Sanguineti e Umberto Eco. La sua arte è stata contaminata da tecniche differenti, come il dripping e il collage. Ma anche l’intarsio e l’impiallacciatura. Alla base del suo lavoro hanno avuto un ruolo fondamentale correnti quali il Surrealismo e il Dadaismo.
