Viva l’Italia dell’autorità costituita. E insensibile

italia autorità insensibile

Il bello di vivere in Italia, dove c’è chi riesce sempre o quasi a farla franca, soprattutto ai livelli più alti, e chi, invece, soccombe alla “dura legge ma legge” anche per questioni, diciamo così, meno eclatanti. Che lo diventano, eclatanti, in virtù della loro marginalità rispetto a illeciti di ben altra sostanza e, di più, fanno rumore anche per gli obiettivi prefissati dai loro protagonisti. I quali si sostituiscono in alcuni casi alle inadempienti istituzioni e pagano pegno. Una frustrazione. Un paradosso.

L’ultimo esempio ci porta a Luino, dove un agricoltore è stato condannato a un mese di arresto e a una multa per essere intervenuto, ripulendolo, sull’alveo di un torrente con lo scopo di evitare esondazioni. Ebbene, un giudice di Varese gli ha prospettato trenta giorni di gattabuia perché privo di autorizzazione o, comunque, senza che il via libera ai lavori, che l’imputato sostiene di aver ottenuto verbalmente dal Comune, fosse corredato di tutti i crismi burocratici. Per farla breve, da una azione commendevole un esito giudiziario sanzionatorio. Per la norma ha torto l’agricoltore. Però c’è un però carico di dubbi sul come e sui perché che sovrastano l’intera vicenda, all’apparenza minore ma, al pari di tante altre della stessa consistenza, con rimandi al costume e all’applicazione stessa delle leggi. Un’inflessibilità che, a volte, preoccupa. Sbagliamo?

Andiamo a Desenzano, dove la polizia urbana ha colpito con un’’ammenda di 500 euro un pensionato che, da anni, occupa il suo tempo per pulire le spiagge del Garda. Una recente ordinanza del sindaco ora lo impedisce a causa del ritrovamento di alcuni residuati bellici, giustamente ritenuti pericolosi. Il problema è che il signore in questione si prodiga a titolo gratuito da anni per fare ciò che il Comune non fa e, invece di premiarlo, lo bastonano.

E non è il solo. A Barlassina, provincia di Milano, un altro pensionato si è visto recapitare un verbale con 800 euro di multa per aver riempito con del bitume acquistato a sue spese una buca in una trafficata strada del paese. “Una voragine” dice lui, più volte segnalata alle autorità locali che, manco a dirlo, non si sono sognate di risolvere il problema. Anzi, hanno intimato al loro concittadino di ripristinare la strada come era in origine. Cioè, gli hanno imposto di riaprire la buca.

Potremmo continuare con altri esempi del genere. Ci basti però ricordare ciò che è successo nella civilissima Busto Arsizio al tempo del Covid: tre commesse che aspettavano che il loro negozio aprisse i battenti dopo la pausa pranzo, multate (280 euro a testa) senza remissione dai vigili urbani i quali, “cogliendole sul fatto”, avevano accertato l’inottemperanza alla prescrizione di evitare assembramenti. Di più, sempre a Busto Arsizio, tre cittadini del rione di Borsano hanno dovuto mettere mano al portafoglio per avere spezzato un rametto di un albero di ciliegie sulla pubblica via, quindi di proprietà del Comune. Motivazione degli inflessibili e zelanti agenti: danneggiamento di alberi municipali.

C’è da ridere? Mica tanto: se continuassimo a scorrere Internet troveremmo decine di situazioni del genere lungo la Penisola. Basta e avanza quanto scritto per testimoniare scenari di una nazione straordinaria (“Il Paese più bello del mondo”), quanto piena di contraddizioni e di vicende sorprendenti e irritanti. Lo sappiamo, non c’entra nulla con gli esempi di cui sopra, ma il fatto che due ministri non si siano alzati in Parlamento durante la standing ovation per il bracciante lasciato morire dal suo datore di lavoro, al punto che la premier Meloni abbia dovuto riprenderli, è un altro episodio della stessa medaglia: quella della sciatteria. Che impedisce anche alle autorità costituite di usare il buon senso, che vale più di una legge e prevede un minimo di sensibilità. Cifra che una divisa o un incarico di potere finiscono spesso per vanificare e tramutare in arroganza.

italia autorità insensibile – MALPENSA24